Jane Eyre
Capitolo: XXIIIScegli la pagina:
...amore ho per la signorina Ingram? Nessuno; e questo lo sapete. Che amore ha lei per me? Nessuno: come mi son preso la pena di dimostrare: ho messo in giro la voce che la mia fortuna non era nemmeno un terzo di quella supposta, e poi mi sono presentato per vedere il risultato: grande freddezza da parte sua come da parte della madre. Non vorrei - e non potrei - sposare la signorina Ingram. Voi... voi, piccolo essere strano e quasi non terreno! È voi che amo come la mia stessa carne. E a voi... povera e oscura, piccola e semplice come siete... rivolgo la preghiera di accettarmi come marito".
"Come? A me?", esclamai cominciando a credere nella sua sincerità per la sua passione e, soprattutto, per quei suoi modi spicci: "a me che non ho altri amici al mondo che voi... se mi siete amico: e nemmeno uno scellino che non abbia avuto da voi?"
"A voi, Jane: voglio avervi per me... interamente per me. Volete essere mia? Dite di sì, presto".
"Signor Rochester, fatemi vedere il volto: volgetevi verso la luna".
"Perché?"
"Perché voglio leggere la vostra espressione... voltatevi".
"Ecco! Lo troverete poco più leggibile di una pagina spiegazzata e ... [segue »]
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