Brutta copia


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...una settimana, ci osservavamo e non ci parlavamo. Mio padre non riusciva a trattenersi dalle risate quando veniva a prendermi fuori da scuola. Un giorno presi Buono in un compito di matematica ed ero così triste e così arrabbiato, e nel suo sguardo, nel suo osservare me c'erano le stesse emozioni. Senza parlare, mi trascinò con forza in cortile, poi urlò forte, io urlai con lui. Mi sentii subito meglio. Poi per la prima volta, parlò. Ricordo ancora quelle parole.
"Ti senti meglio adesso, vero? Sai io quando sono triste o arrabbiato lo faccio spesso."
"Perché?" Gli chiesi. I bambini dicono spesso perché. È una bella domanda. Da porre spesso.
"Un giorno ero molto triste e mi ricordai che da piccolino stavo bene ero felice e che urlavo molto, la mia mamma e il mio papà si lamentavano spesso, così, quel giorno, ho iniziato a pensare che forse la mia felicità dipendeva da quell'urlo"
Rimasi senza parole per quella spiegazione, non la capii subito, ma capii che avrei dovuto ricordarla perché, forse, un giorno, sarei riuscito a sentirla vicina. Da quel giorno Jack è diventato il mio migliore amico o come ci chiamiamo noi: amici da urlo! Della serie non parliamo,... [segue »]
Composto giovedì 4 marzo 2010

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    Riferimento:
    L'ho scritto per un corcorso del liceo... per chi desidera volare.

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