il figlio del destino
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...di Luisa ma, soprattutto, aveva bisogno di capire di più.
E come tutte le cose importanti, se si ragiona con se stessi onestamente, ecco che la decisione si presenta puntuale senza ritardi: bisognava assolutamente partire.
La soddisfazione della scelta meritava una rigenerante doccia.
Il tempo iniziava a trascorrere alla solita velocità ed Alberto già pensava come riferire, in quale modo, l'accaduto e la decisione a Carla, la sua segretaria.
Le pratiche, sparse accuratamente sulla scrivania, fortunatamente, non erano molte.
Il silenzio dell'ora gli procurava un particolare benessere e nel frattempo iniziava a rendersi conto di quante cose futili fosse intrisa la vita, in genere.
Un timido suono alla porta del suo ufficio, fece tornare bruscamente Alberto alla realtà, era Carla.
Entrò con passo felpato e avvicinandosi al suo capo, chiese sottovoce:
" Tutto bene? ".
Quella donna era molto importante, sul lavoro, per Alberto. Aveva condiviso momenti davvero difficili e più volte aveva dato dimostrazione della sue capacità e, soprattutto, fedeltà. Credeva in Alberto in maniera smisurata.
Questa volta, dunque, lei meritava una risposta vera, sincera, completa.
Alberto si alzò dalla sua poltrona e le si avvicinò, invita.
dal libro "Il figlio del destino" di Bartolo Fontana
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