La Bella e la Notte
Capitolo: 2 - L'incendioScegli la pagina:
...messa al sicuro dal pesante involucro di metallo. Sarebbe stato più duro il piombo, o la mia testa? Chi avrebbe ceduto prima: il metallo, percosso a testa bassa dalle mie capocciate?, oppure il sottoscritto, a furia di tirargliele contro? Era il rebus costante di ogni rebus di passaggio, quanto sarei stato capace di resistere, fisicamente, fisiologicamente, alla mia esistenza popolata di balordi, teppisti, ladri, assassini, delinquenti di ogni risma la cui compagnia si era impossessata del mio tempo, senza dare il minimo cenno di voler mollare la presa. Dovevo staccare qualche ora, pena un collasso da ricovero. Scappai al mare, una volta giuntovi mi appoggiai alla ringhiera piantata sul bordo del marciapiede, che costeggiava la striscia di sabbia per l'intera sua lunghezza. Il sole stava tramontando, il cielo imbruniva con la rapidità imposta dal periodo, dicembre inoltrato. Si coglieva a stento il profilo dei pini, i cui contorni stingevano nell'oscurità, calata sulla spiaggia; tronchi, rami, chiome, erano for - me oscure e minacciose, indistinte, mescolate le une alle altre, mostri cupi appisolati. Ma pronti a rapirti appena svegli, ed a svegliarli era sufficiente il calpestio delle suole, scarpe che premevano sulla sabbia, che calcavano il marciapiede. Ma non erano mie,... [segue »]
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