La Bella e la Notte
Capitolo: 2 - L'incendioScegli la pagina:
...le suole che stuzzicavano il sonno leggero della pineta assopita: mi voltai di scatto, frustato da un brivido improvviso di paura, ma non vidi nessuno. Ero stanco, le difficoltà nel pelare la patata dell'incendio, con la ciliegina del cadavere, m'innervosivano, forse m'ero sbagliato,... forse...
Con simili chiari di luna, i due fratelli - proprietari del negoziocominciavano a giocare con il proprio osso del collo; non erano gli unici. Mi ero fatto convinto che l'altra sera, al mare, qualcuno mi stesse pedinando. Qualcuno che mi conosceva, e che aveva capito che non avrei mollato l'osso fin quando non avessi risolto il caso, con le buone o con le cattive. Rischiavamo, tutti i coinvolti - a vario titolo - nella vicenda; chi sarebbe rimasto in piedi, alla fine dei giochi? I sospetti degli inquirenti si appuntavano sui brav'uomini proprietari dell'impresa, medaglie di colpevolezza che i giochi contorti del destino avevano deciso di appuntare loro. Colpevolezza tutta da dimostrare, ma che intanto li esponeva al rischio, tutt'altro che teorico, della gattabuia. Era notorio che quelle due persone per bene avevano, ciascuno, un figlio: in totale, un paio di prodigi. Che, come spesso accade in casi di impresa familiare ben avviata dal fondatore e ... [segue »]
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