Labirinti
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...sono, il tutto mi conosce". L'altro nominato in genere, lo guardò di traverso; "l'uno pensò: si crede unico al mondo... ma si confonde e non mi riconosce... " Disse: " scesi giù per le valli oscuri della condizione umana e salii le alte montagne dello spirito ispiratomi in illo tempore..., gli dica solo questo: è arrivato Uno."
Il burocrate lo scrutò di nuovo: aria da nobiluomo, consapevole del suo dire, degno pure nel suo apparire... Prese la cornetta e l'annunciò. Il Tutto lo fece entrare. E uno entrò. Fu invitato a sedersi. Si sedette. Il tutto gli disse: "mancava solo uno. " L'uno rispose: "eccomi, son arrivato! " Il tutto replicò: "ora siamo completi, dimmi il tuo dire se lo necessiti ancora". L'uno che necessitava e come, rispose dicendo il suo dire. Il tutto lo ascoltò attentamente e lo integrò in sé per sentirsi ancora più completo. Nulla gli mancava per una totalità perfetta. Disse: "mi sento soddisfatto! " L'uno integrato col suo dire nel tutto ma non ancora a suo agio rispose: "e io uno schifo! " Il tutto completo e soddisfatto di se chiese un po' meravigliato ma per nulla turbato: "cos'è uno schifo? " Uno rispose: "uno ... [segue »]
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