Labirinti
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...bacio, fugace tu sorgi alla vita come la luce delle stelle scomparse anni or sono nell'immensità dell'universo sconosciuto... " "Morte, disse Eliathan, perché parli per enigmi e tenti di dimostrarti poeta? Sei forse affascinante!?, sai, la vita è semplice..., ma tu chi sei per ammantarti dei suoi semplici, inesplorabili misteri!? " La morte rispose: "io sola non ho paura di me stessa". Eliathan, come per intuizione intuì di esser nel procinto di intuire qualcosa. "Questa è una cosa profonda, si disse, degna di essere raccontata presso i troni celesti con dignità e tanto di giustizia... " Ma la morte continuò e disse: "prima che la luce galleggiasse sulle acque travolgenti del principio io giurai fedeltà a me stessa". Eliathan ripeté la stessa domanda: "morte, chi sei tu!? " La cosa che si fece chiamare morte ebbe compassione e disse: "sono il tuo respiro, sono l'alba della creazione ed il crepuscolo della distruzione, sono ciò che contiene in sé l'inizio e la fine, sono il punto in cui tutto converge, l'evidenza, io sono prima che tutto fosse che sia e che sarà..."
Eliathan, impressionato nelle sue viscere ma stanco, rispose: "ma non mi dire!... ". La morte non ebbe più compassione.... [segue »]
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