Dialogo tra me e Sofia
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...gli altri alla loro volontà, di soddisfare i loro capricci come quelli d'un fanciullo viziato; l'io è continuamente sulle loro labbra e la loro vita non può dirsi vita, perché vivono egoisticamente per sé e in modo puerile per il mondo. Il vero altruismo, la vera dedizione non si trova se non tra gli uomini intelligenti, generosi e coraggiosi.
"Senza dubbio l'intelligenza è un dono, di cui ognuno di noi ha la sua parte".
Un grande osservatore disse che tra i tanti benefici, di cui l'uomo dispone, l'intelligenza e il buonsenso sono le cose meglio distribuite in questo mondo.
"In teoria è così. Gli uomini hanno, infatti, un'attitudine meravigliosa ad intendere in maniera speculativa attraenti dottrine, come questa della dedizione e si credono tutti un po' filosofi e poeti. Ma quando si tratta di mettere in pratica poi le giuste cognizioni speculative, allora non si comportano più da saggi, da prudenti, da virtuosi. L'intelligenza dell'uomo estremamente viva, quando si tratta di dissertare su argomenti seri o si trova dinanzi alla concretezza ed alla realizzazione dei valori nella vita pratica, perde il suo acume e la sua penetrazione; questo ambiguo comportamento dell'intelligenza paralizza il benefico effetto e la vera dedizione".
Se ... [segue »]
Composto mercoledì 6 dicembre 2000
dal libro "Accenti d'amore e di sdegno" di Gino Ragusa Di Romano
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