Dialogo tra me e Sofia
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...del favoritismo, delle connivenze, dei ricatti, dei loschi compromessi, dei compari, della delinquenza politica; questa è l'epoca in cui col dilagare della burocrazia ad oltranza si è innalzata l'incompetenza fino all'altezza d'un culto, fino a farne quasi l'apoteosi. Oggi l'incompetenza dilaga a qualsiasi livello e in tutti i ranghi della società. Non si può certo dire che questo secolo è stato un secolo di positivismo".
È così. Infatti si è vissuti di convenzioni e d'incomprensioni. Forse mai come al presente si è stati così poco preparati a ciò che si deve fare e a ciò che si deve dire. Ciascuno si crede capace a tutto e si comporta come se fosse veramente tale. Gli incarichi non vengono affidati ai meglio preparati, ma distribuiti ai primi arrivati ed ai più audaci e immeritevoli. Oggi non occorre più sapere, basta avere la parvenza di sapere, la vernice del sapere. Il linguaggio non è disciplinato da nessuna regola, è spesso irriflessivo, impreciso, l'abilità e la scaltrezza si preferiscono all'esatta cognizione delle cose, l'astuzia e l'accortezza valgono molto di più del sapere.
"Questi sottili accorgimenti, però, trascinano alle reticenze, ai sotterfugi, agli stratagemmi, ai tanti espedienti di una vera e propria ipocrisia. L'uomo, insomma,... [segue »]
Composto mercoledì 6 dicembre 2000
dal libro "Accenti d'amore e di sdegno" di Gino Ragusa Di Romano
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