Dialogo tra me e Sofia
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...realtà sono la causa della noia. Per istinto, infatti, l'uomo crede alle illusioni, ai più irrealizzabili sogni, alle chimere, facendosi un falso concetto della vita, tiene gli occhi velati sulle realtà quotidiane e, aspirando ad una felicità che sulla terra non c'è, guarda l'irraggiungibile stella. Così quando abbassa gli occhi verso il reale vivere d'ogni giorno, sente che la noia sovrasta e l'incertezza provoca una sensazione di vuoto nell'anima".
Sono d'accordo con te. La vita, infatti, non è divertimento e le realtà: famiglia, lavoro, pace, amore verso il prossimo esigono grandi rinunzie per il bene della collettività, che, come hai già detto, poi è il bene del singolo individuo.
"Una cattiva ed irreale educazione, purtroppo, è la causa prima di squilibri fisici, psichici e sociali, in quanto l'uomo si affaccia impreparato alla finestra della vita e quindi si abbatte facilmente al primo soffio di vento. Però, se ragiona, può sempre mettere in pratica il vecchio detto di Pascal - l'uomo non è che una canna, una canna che si piega e si spezza al primo soffio di vento, ma è una canna che pensa -".
L'uomo che non pensa e non ragiona, purtroppo, tende le braccia e la sua mente ... [segue »]
Composto mercoledì 6 dicembre 2000
dal libro "Accenti d'amore e di sdegno" di Gino Ragusa Di Romano
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