Dialogo tra me e Sofia
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...e della sofferenza per il bene comune diventa lebbra, dalla quale bisogna tenersi lontano senza nessuna pietà.
"L'uomo deve abbandonare le vecchie norme, causa del collettivo malessere sociale, deve aver coraggio e dedizione completa verso questa necessaria ed urgente riforma, che esige sacrifici immensi, perché niente, infatti, è più costoso che troncare e riformare inveterate abitudini. L'uomo, però, deve prendere coscienza di essere solo un tassello del meraviglioso ed immenso mosaico variegato e policromo che avvolge la bellezza del globo terrestre; senza gli altri tasselli, purtroppo, è monco. A volte si vede la bellezza del proprio ideale e poi non si ha il coraggio di realizzarlo, poiché manca, talvolta, la volontà del sacrificio. Spesso, partendo dal preconcetto che lo strepito esteriore sia la caratteristica del bene fatto, sembra che non si sia fatto niente, perché la folla non ne vede i risultati. Funesto e comune errore, mio attento amico, e qui rispondo al tuo cruccio, che con garbo mi hai testè esposto. Infatti, non è detto che la diuturna dedizione al lavoro, agli affetti ed a tutte le manifestazioni umane possa far sentire l'uomo soddisfatto, realizzato, non sconfitto alla fine dei suoi giorni, in quanto l'uomo deve accontentarsi di aver ... [segue »]
Composto mercoledì 6 dicembre 2000
dal libro "Accenti d'amore e di sdegno" di Gino Ragusa Di Romano
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