Assassinio nel tempo

...con fare ironico chiede dove si può dormire e avere una stanza decente senza troppe cimici. Il barman lo guarda offeso e nel frattempo scende dalle scale una rossa procace che lo squadra con fare divertito dicendo che le sue stanze sono pulite e a sua disposizione. Lo sconosciuto sale e prende possesso della stanza più grande che guarda sulla strada. Con tutti i suoi bagagli e al sicuro da occhi indiscreti chiude la porta a chiave e apre un armadietto, dove ci sono in bella mostra, allineate ed oleate, pistole di vario tipo e fucili a canne mozze (segate) e a canne lunghe con mirino di precisione, il tutto di vari calibri a lunga e a media gittata. Inoltre una macchina da scrivere, dei fogli e tanti libri. Si sente un grande clamore: è la diligenza. Si alza e sorridente si avvicina alla finestra. Scende una bellissima donna dalla nera capigliatura e dalla carnagione diafana; è alla maniera occidentale, secondo la moda parigina, ed è sorretta da un giovane poco più che ventenne alla cui cintola si intravede una pistola dal calcio intarsiato che compare da sotto il gilet e con mossa noncurante si abbottona la giacca. Qualche persona ... [segue »]

Alessio Fabretti

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