Neanche oggi l'alunna S. P. ha i compiti di francese. La scusa è sempre la stessa (da settembre oramai): "devo aiutare i miei con il trasloco". Alla mia domanda "quante volte traslocate?" l'alunna risponde "anche questa volta i miei fans hanno scoperto dove abito". Chiedo un colloquio con i genitori.
L'alunno D. durante le lezioni decide di alzarsi dal proprio banco e dirigersi dal suo compagno A. per infliggergli un "coppino" un colpo sotto la nuca pietrificante, così non soddisfatto viene da me e inammissibilmente decide di tentar di colpire pure me, poi torna seduto al banco continuando a disturbare la lezione tirando e sputandomi addosso dei pezzi di carta masticati.
L'alunno Marco A. solleva dei cartelli rivolti alla classe su cui vi è scritto "applausi", "contestare", "danzare" e la classe intera esegue i comandi compromettendo il regolare svolgimento della lezione.
Gli alunni Francesco U., M. B., N. V. e Z. C. sono stati sorpresi mentre trafugavano tutti i documenti dello psicologo scolastico ma hanno bruciato tutti i fascicoli davanti a me.
L'alunno Francesco U. e l'alunno M. B. vestiti con divise militari e relativi capelli hanno cantato a squarcia gola i canti russi (con la classe che partecipava attivamente), ad es. "Kalinka" e visto che li "interrompevo" mi hanno minacciato di farmi portare via dal KGB.
L'alunno L. B. durante la verifica entra in classe seminudo e piangendo, a mia richiesta di spiegazioni batte ripetutamente la testa contro il muro e grida "Kenny è morto, è tutta colpa mia!" Esce dalla classe in stato confusionale. Richiesto colloquio con i genitori.
L'alunno L. B dà fuoco al registro e tenta di incendiare la bidella sostenendo che entrambi erano posseduti. Richiesto colloquio con psicologo interno.
L'alunno G. J. disegna col gesso sul pavimento e canta in continuazione "In fondo al mar". Si giustifica dicendo che vuole esprimere la sua arte creativa e che cantare gli mette allegria.