L'alunno C. D. della classe III A viene mandato dal preside per aver dormito in classe durante l'ora di latino e per essersi giustificato con la professoressa dicendo: "ritengo la lezione pallosa".
L'alunna F. I. dopo essere stata ripresa perché disturbava continuamente la lezione, mi ha mandato apertamente a quel paese (usando un'altra espressione). Io le ho detto: "Farò finta di non aver sentito" e lei di tutta risposta: "Se volete lo ripeto in inglese!" (essendo io la docente di Inglese). Chiedo richiamo severo da parte della preside.
L'alunno V. B. durante l'ora di inglese ha strappato tre pagine del suo libro per soffiarsi il naso. Alla mia domanda: "non hai dei fazzolettini?" lui mi ha risposto: "no prof per questo uso il libro, in più lei ci dice sempre che dobbiamo riciclare la carta straccia". L'ho mandato in presidenza.
L'alunno L. B. entra in classe 40 minuti dopo la ricreazione. Si giustifica dicendo che è figlio di Dio, a mia obiezione mi dà dell'eretica e organizza un rito esorcistico coinvolgendo l'intera classe divertita. Richiesto colloquio con i genitori.
L'alunno Luigi F., senza neanche notare la mia presenza, apre la porta della classe ed esce dalla scuola. Fa ritorno dopo 45 minuti con un giornale e un vassoio di paste.
L'alunno M. Si cimenta nel lancio del peso scagliando l'alunno F. fuori dalla classe; dopo essere stato sospeso viene riammesso alle lezioni grazie ad un'amnistia per meriti sportivi.
L'alunno E. continua a ripetermi che nel nostro Paese di campagna sopra una collina c'è nascosto il Partenone... l'intelligenza di questo ragazzo non ha limiti.
Gli alunni L. B. e L. C. entra in classe vestiti da talebani gridando "w Allah, Allah è grande, Maometto è suo profeta". Dopo la scenata incominciano a smitragliarmi contro con un fucile da soft air offendendo la moralità di mia madre. Richiesta sospensione.
L'alunno L. B. entra in classe 40 minuti dopo la ricreazione con un'autoradio in mano, dopo un'accurata analisi scopro essere la mia. Richiesta sospensione e risarcimendo dei danni.
All'entrata della vicepreside in classe, l'alunno M. G. grida più volte ai compagni "forza, cavalieri, massacrate quel mostro!". La vicepreside indignata lo minaccia di far chiamare i suoi genitori, e lui per tutta risposta finge di combattere contro il "mostro" usando come scudo il registro e come spada una forbice, che secondo lui sarebbe invincibile poiché intinta nel sangue di drago. Chiedo l'intervento del consiglio di classe e l'allontanamento dell'alunno per giorni 2 dall'istituto.