No Maria sono loro che lasciano me, alcune sono storie di molti anni fa altre storie passeggere ma comunque intense, spesso le vivo da spettatore percependole solo di sfuggita, e capendo tardi che nelle stesse avrei potuto riporre i sogni più intensi della mia esistenza, poi potrei chiederti quanto deve essere lunga una passione per poter essere intensa e vera in modo che tu possa giudicarla giusta, le poesie sono istanti di vita e le passioni così come le poesie possono racchiudersi in una frazione di secondo in uno sguardo in un incontro disatteso in cio che percepiamo solo di sfuggita la poesia è passione così come la passione è poesia .... e se ti dicessi che non ho mai avuto una donna al mio fianco cosa penseresti di me !?!?
12 anni e 5 mesi fa
Risposte successive (al momento 1) di altri utenti.
In ogni contesto umano, avulso dalla religiosità, la casualità per come la conosciamo ha un ruolo predominante, le teorie scientifiche più accreditate rendono la casualità come "l'orizzonte degli eventi" un universo senza casualità e causalità ma con la predeterminazione del fato non sarebbe più un universo in espansione, un universo infinito, come dice Sir-Jo ci potremmo limitare a vegetare, il calcolo delle probabilità non servirebbe a nulla e i viaggi nel tempo, in particolare nel futuro, forse sarebbero possibili, ma per fortuna nostra non è così, ciò che viviamo giornalmente è frutto della combinazione di un numero infinito di variabili che rendono l'esistenza nella sua immutata e feconda variabilità di eventi e di sensazioni che ci si propinano.....esistono poi vite in cui la casualità predomina ed altre in cui la causalità riveste un ruolo dominante, purtroppo non ciè dato scegliere fra dominanza di casualità e causalità.... scusate il pragmatismo ma anche in questo esiste la poeticità della vita, ciascuno di noi può aspirare ad un futuro ad una vita come la desidera, ognuno può costruire il proprio futuro, l'importante è costruirlo nel bene !
12 anni e 5 mesi fa
Risposte successive (al momento 27) di altri utenti.
La lirica del dolore è più forte di qualsiasi altra lirica, solo quando si cerca qualcosa si ha qualcosa da comunicare, quando abbiamo trovato non abbiamo più nulla da comunicare ..... a volte poi si rimane aspettando, e si dice solo agli altri di stare aspettando qualcosa, in realtà non aspettiamo più nulla si vive nel dolore ..... a volte Maria c'è chi sa scorgere ciò che aspettava ma non è mai abbastanza fortunato, si rubano istanti di vita squarci degli altri, come "istantanee" e sappiamo che per noi sarebbe così com'è o anche meglio, ... Susan spesso ciò che viviamo nella nostra mente non nasce dalla fantasia nasce da istanti di vita vissuta nasce da quei sussulti che viviamo, e spesso ci imbattiamo in ciò che cerchiamo, poche volte, le conteremo sulla punta delle dita quindi non preoccuparti se non hai trovato ciò che volevi hai ancora molto da contare .....
12 anni e 5 mesi fa
Risposte successive (al momento 1) di altri utenti.
Anche chi mente a parole sue parole che lo distinguono dagli altri dal resto delle persone, esiste sempre una linea di demarcazione, sta nelle sfumature nei predicati negli aggettivi non nel complesso di ciò che si dice .... credo che la frase esprima una grande verità!!
Io purtroppo non ho mai avuto il piacere di conoscerlo a scuola, però amo la saggezza che esso sa espirmere, credo che il latino abbia una misura ed un modo di esprimere le cose che pochi linguaggi vantano, quella capacità di incidere con così chiara evidenza un concetto una proposizione che forse nessun'altro linguaggio ha capacità di fare. Vorrei trovare il tempo per studiarlo un giorno.
Questa frase mi è stata suggerita dai telegiornali da quello a cui si può assistere ogni giorno, da quella sfrenata sete di evoluzione che porta con se l'abbondanza come figlia del progresso ma che non cura ciò che produce rendendo le così tante risorse disponibili disperse inutili rendendo vita alla sorella incuria che si nutre tanto e più dell'abbondanza nel cammino dell'uomo!!
12 anni e 6 mesi fa
Risposte successive (al momento 1) di altri utenti.
Se il male gli era stato inferto ed era quindi stato abbandonato allora, quello che ti diciamo io e Saverio ha ancora più senso, gli uomini impiegano un po a sentire il dolore in maniera nitida come le donne avvertono sin dal primo momento, ma una volta che il dolore li ha raggiunti difficilmente li abbandona, per l'uomo, a differnza che per la donna, ogni amore, ogni vero amore, può spegnersi nella deflagrazione di un nuovo amore o nelle tenebre del sepolcro, quella del tuo amico doveva essere la ricerca di ciò che aveva perso, ogni uomo prima o poi nella sua vita finisce come una sorta di Ulisse, alla perenne ricerca della propria terra che ospita la donna amata e che lo riama come lui chiede .... in genere il primo amore ha un ruolo predominante in questo scenario, è quello che fa mantiene e conserva l'illusione vera della vita...
12 anni e 6 mesi fa
Risposte successive (al momento 1) di altri utenti.
Ecco perchè il paganesimo e l'idolatria sono sbagliati: chiedono fisicita senza restituire metafisicità, l'amore però è intrinsecamente metafisico, per questo l'amore non deve essere solo belvedere di tramonti ma anche esito di braccia che attendono senza stancarsi, le carezze non possono esistere senza condivisione, siamo noi a dare il permesso per essere amati avvinti nelle braccia dell'altro, se si chiedono carezze e amore senza restituirne, allora e solo egoismo e solo vanità!!
Questa frase mi è stata suggerita dai telegiornali da quello a cui si può assistere ogni giorno, da quella sfrenata sete di evoluzione che porta con se l'abbondanza come figlia del progresso ma che non cura ciò che produce rendendo le così tante risorse disponibili disperse inutili rendendo vita alla sorella incuria che si nutre tanto e più dell'abbondanza nel cammino dell'uomo!!