Le parole ci fanno migliori solo quando pigiamo il tasto "invia allegato"...e parte il cuore. :-)
Gaetano ha ragione, in quella composizione sei stata "splendida!"
15 anni e 1 mese fa
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"Non ti curar di lor..." Comunque si "può ignorare" fino a che si riesce a tollerare, dopo di che, credo sia giusto "agire", per difendersi o difendere. Concordo con quanto dice Prometeo
15 anni e 1 mese fa
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Esserci ed "esserci stati": impotenti, ma lì.
Abbiamo portato il cuore e lui, in silenzio, si è preso parte di un dolore.
Quando ci poniamo con rispetto verso ogni giorno triste ci sentiamo migliori ad aspettare il sole.
"Amico mio, si va avanti": è una bellissima frase, io la dico sempre...al mio cuore.
*****
15 anni e 1 mese fa
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Grazie per la considerazione che poni nei miei confronti, Michele.
La mia frase era da intendersi come"impostazione" per il raggiungimento di una giusta traiettoria, visto che tu hai parlato di freccia e del "braccio dell'arciere", io ho considerato l'orecchio come punto di riferimento poiché, in un doppio senso, è proprio al nostro orecchio che arriva il ritmo di ciò che andiamo scrivendo, anche se poi a tradurlo in note emozionali...è sempre il cuore.
In quanto al troppo senso logico, hai pienamente ragione, troppa concretezza non permette di restare in osservazione"; ma tu pensi che "una poetessa" sia davvero così concreta? E' un gioco di equilibri, la ricerca della consapevolezza.
Grazie della risposta al mio commento e a rileggerti con piacere.
15 anni e 1 mese fa
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Bel pensiero, Cherì...
un abbraccio anche da me.
Gaetano ha ragione, in quella composizione sei stata "splendida!"
Mi sono divertita...
Abbiamo portato il cuore e lui, in silenzio, si è preso parte di un dolore.
Quando ci poniamo con rispetto verso ogni giorno triste ci sentiamo migliori ad aspettare il sole.
"Amico mio, si va avanti": è una bellissima frase, io la dico sempre...al mio cuore.
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La mia frase era da intendersi come"impostazione" per il raggiungimento di una giusta traiettoria, visto che tu hai parlato di freccia e del "braccio dell'arciere", io ho considerato l'orecchio come punto di riferimento poiché, in un doppio senso, è proprio al nostro orecchio che arriva il ritmo di ciò che andiamo scrivendo, anche se poi a tradurlo in note emozionali...è sempre il cuore.
In quanto al troppo senso logico, hai pienamente ragione, troppa concretezza non permette di restare in osservazione"; ma tu pensi che "una poetessa" sia davvero così concreta? E' un gioco di equilibri, la ricerca della consapevolezza.
Grazie della risposta al mio commento e a rileggerti con piacere.