Dunque, secondo questo sapiente, senza le religioni le persone non si sentirebbero in colpa? Il senso di colpa, cioè, nascerebbe dalle religioni??? O non potrebbe - al limite - essere vero l'inverso, e cioè che siano le religioni a nascere dal senso di colpa?
10 anni e 1 mese fa
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Eh, Giulio, non credo sia così.
Se davvero infatti il denaro fosse un mezzo, sarebbe a disposizione di tutti.
Invece per procurarselo occorre LAVORARE.
Se dunque il lavoro è un mezzo per procurarsi il denaro, che a sua volta è un mezzo per procurarsi il sostentamento e tante altre cose, non ti sembra che il denaro sia un mezzo... superfluo e meramente convenzionale?
Ma il peggio è che, per procurarsi il denaro (occorrente in quanto mezzo di secondo grado), non è strettamente necessario lavorare: è infatti sufficiente avere denaro, perché il denaro, semplicemente per via di rendita o di speculazione, genera altro denaro: e ne genera molto di più, di solito, di quanto possa generarne il lavoro.
Il denaro non è dunque un mezzo: esso è un fine intermedio, che per questa sua subdola natura si presta a divenire, per molti se non per i più, IL fine. O, ancor peggio, il mezzo per acquisire potere e dominare gli altri.
Se infatti si riuscisse a creare una società in cui il lavoro producesse la soddisfazione dei bisogni (e dei desideri) senza l'intermediazione del denaro, vivremmo in un mondo molto più giusto, onesto e soprattutto reale.
Perché il denaro, oltre tutto, intrinsecamente NON VALE NIENTE. Mentre la capacità di fare qualcosa vale, e tanto.
Esistono oggi idee, anche valide, intese al fine di eliminare la maledizione del denaro. Spero tanto che prima o poi attecchiscano: sarebbe la più grande rivoluzione della storia dell'umanità.
10 anni e 1 mese fa
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Ciao Dario, anche tu mi sei molto caro, anche se su tanti punti la pensiamo diversamente. Questo è l'amicizia e, ancor prima, il rispetto reciproco degli esseri liberi. Cose che... non esistono se non molto di rado nella... cosiddetta realtà. : )
Perbacco se è vera!! Ma non si tratta di st*up*idi, solo di gente che viene "presa per". Pensa all'articolazione del voto "democratico", e scoprirai che solo in Italia esiste una intera popolazione di "presi per" (non quelli di una parte o dell'altra, ma proprio tutti, senza eccezioni). : )
Oggi il "prendere per" è diventato una vera e propria scienza. Venditori, politici, santoni, e in genere tutta la gente che cerca gli effimeri successi acclamati dal mondo, sono veri e propri maestri di questa mis*era*bile scienza.
Questa, Giulio, è veramente una situazione ter*ri*bile. Aumenta sempre più la forza occorrente per resistere: e spesso malgrado ogni attenzione si soccombe, sia pur temporaneamente.
Ma la cosa più importante, secondo me, è non prendersi per f e s s i da soli, come fanno di solito i venditori eccetera di cui sopra. Pensare sempre al fine e alla fine di tutte le cose. Solo così si riesce ad elevarsi sulle mis*erie umane, e a chiamare per nome tutti i fal*si obiettivi di questo po*vero mondo.
10 anni e 1 mese fa
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Se davvero infatti il denaro fosse un mezzo, sarebbe a disposizione di tutti.
Invece per procurarselo occorre LAVORARE.
Se dunque il lavoro è un mezzo per procurarsi il denaro, che a sua volta è un mezzo per procurarsi il sostentamento e tante altre cose, non ti sembra che il denaro sia un mezzo... superfluo e meramente convenzionale?
Ma il peggio è che, per procurarsi il denaro (occorrente in quanto mezzo di secondo grado), non è strettamente necessario lavorare: è infatti sufficiente avere denaro, perché il denaro, semplicemente per via di rendita o di speculazione, genera altro denaro: e ne genera molto di più, di solito, di quanto possa generarne il lavoro.
Il denaro non è dunque un mezzo: esso è un fine intermedio, che per questa sua subdola natura si presta a divenire, per molti se non per i più, IL fine. O, ancor peggio, il mezzo per acquisire potere e dominare gli altri.
Se infatti si riuscisse a creare una società in cui il lavoro producesse la soddisfazione dei bisogni (e dei desideri) senza l'intermediazione del denaro, vivremmo in un mondo molto più giusto, onesto e soprattutto reale.
Perché il denaro, oltre tutto, intrinsecamente NON VALE NIENTE. Mentre la capacità di fare qualcosa vale, e tanto.
Esistono oggi idee, anche valide, intese al fine di eliminare la maledizione del denaro. Spero tanto che prima o poi attecchiscano: sarebbe la più grande rivoluzione della storia dell'umanità.
Oggi il "prendere per" è diventato una vera e propria scienza. Venditori, politici, santoni, e in genere tutta la gente che cerca gli effimeri successi acclamati dal mondo, sono veri e propri maestri di questa mis*era*bile scienza.
Questa, Giulio, è veramente una situazione ter*ri*bile. Aumenta sempre più la forza occorrente per resistere: e spesso malgrado ogni attenzione si soccombe, sia pur temporaneamente.
Ma la cosa più importante, secondo me, è non prendersi per f e s s i da soli, come fanno di solito i venditori eccetera di cui sopra. Pensare sempre al fine e alla fine di tutte le cose. Solo così si riesce ad elevarsi sulle mis*erie umane, e a chiamare per nome tutti i fal*si obiettivi di questo po*vero mondo.