Giuseppe Freda

Nella frase "Lo stato di ignoranza è la causa di tutte le..." di Osho
Ciao Giulio, ho letto e sto riflettendo.
E' troppo semplicistico. Non mi convince.
Ma la motivazione è molto articolata, come ben capirai : perché non si tratta di problema da poco.
Ragion per cui credo di essere in procinto di scrivere - ahimé - (anzi: ahi te) :) il commento più lungo che sia mai stato scritto su questo sito...  :)
Perché questo Osho ha messo il dito su faccende importanti, punti dolenti: felicità, sofferenza, innocenza, peccato, cristianesimo, infanzia cristiana, pentimento, ritorno, ora della m0rte... insomma tutta roba di non poco conto.
Tuttavia dovrai avere un po' di pazienza, perché manco a farlo apposta proprio questa sera mi è stato affidato un incarico che mi impegnerà a fondo per tutto il prossimo mese. Ma spero di riuscire per un verso a riflettere sui massimi sistemi mentre lo svolgerò, per l'altro a scrivere le mie riflessioni nei momenti... m0rti (tanto per restare in tema). :)
Un carissimo saluto.
10 anni fa
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Nella frase "L'ultimo segreto della realtà non può essere..." di Giuseppe Freda
Per Giulio: vai troppo oltre.
Ciò che dici varrebbe per chi avesse svelato il segreto.
Ma io non ho detto questo.
Ho detto solo dove cercarlo.
Ed è una conclusione cui si può giungere anche per via esclusivamente razionale.
Riflettiamo per un attimo sulla nostra scienza, cioè sul nostro intelletto, e scopriremo varie cosettine molto interessanti.
1) La realtà è assolutamente diversa da ciò che appare ai nostri 5 sensi: dall’inizio del secolo scorso in poi, più la scienza è andata avanti, più si è addentrata nel regno dell'astrazione. Arrivando addirittura, con Einstein, a raggiungere la teoria della relatività non per via di induzione, ma per via di deduzione.
2) La materia, per come la vediamo, tocchiamo e sperimentiamo nella nostra vita quotidiana (cioè come un qualcosa di solido, compatto, innegabile nella sua forma, nel suo peso, nelle sue dimensioni), non è un qualcosa che esista di per sé, ma solo in virtù della nostra percezione. Se fossimo infatti abbastanza piccoli, non vedremmo oggetti, ma atomi; e se fossimo ancora più piccoli, percepiremmo solo energia.
3) L'indagine scientifica sulla realtà assomiglia ai tentativi di costruire il cubo di Rubik. Ricordi? Per ricostruirlo integralmente, una volta disfatto, ci mancava sempre un pezzettino. Alla stessa maniera, le teorie scientifiche sulla realtà non riescono mai a spiegarla del tutto, anche quando ritengono di esserci "quasi" riuscite.
Il cubo di Rubik. Ricordo ancora la soddisfazione che provai quando, dopo una notte insonne, riuscii a ricostruirlo. Era semplice, in definitiva: bastava evitare il concetto di “costruzione per gradi”, e assemblare il tutto in una condizione di estrema instabilità, fino al pezzo finale, che “chiudeva” la costruzione dandole insieme equilibrio e compattezza. Quel pezzo finale costruiva il cubo non dal suo interno e per gradi crescenti di stabilità, ma intervenendo dall’esterno su una situazione di squilibrio, e in un colpo solo.
Ecco: alla stessa maniera, se vogliamo tentare di comprendere la realtà materiale, e di dominarla, dobbiamo uscirne fuori per poi rientrarvi. Detto in altri termini: abbiamo cinque sensi che ci proiettano fuori di noi, e ci danno un’immagine di ciò che ci circonda. La nostra scienza ha scoperto che questi 5 sensi ci ingannano: l’immagine che ne riceviamo è distorta. E lo ha scoperto non facendo ricorso ai sensi, ma alla nostra ragione. Cioè non a ciò che è fuori di noi, ma a ciò che è DENTRO di noi. Mi sembra evidente, a questo punto, che l’ultimo segreto della realtà non sia fuori, ma dentro di noi: nel regno, appunto, non della reltà, ma della fantasia.
Che poi taluni abbiano scoperto il segreto, è possibile.
Ma non fa parte del discorso che qui andiamo facendo.  : )
10 anni e 1 mese fa
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