Giuseppe Freda

Nella frase "La mia è una laurea cum loden. Magari se l..." di Lucia Gaianigo
Sergio, comprendo i tuoi sforzi di pacificazione e normalizzazione, ma quanto al dettaglio ancora una volta sei poco attento: leggi con attenzione le prime pagine dei commenti a questo post, e vedrai che è proprio da quelle che sono sorti i miei dubbi.
Nessun argomento quanto quello del cavaliere nero potrebbe essere più in tema.
...Mica ero folle, a mettermi ex abrupto a chiedere notizie del cavaliere nero nella prima taverna che capitasse.
Io spero invece che gli interventi non divengano cento, ma mille, e che alla fine esploda la bomba della verità...
Ammesso che esista, una verità, e che non ve ne siano, alla maniera di Pirandello ed altri, tante, ognuna per ciascuno di noi.
Il che però potrebbe anche essere, sotto un aspetto puramente estetico, in qualche modo poetico e stimolante.
12 anni e 9 mesi fa
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Nella frase "Se un uomo ha un amico immaginario è pazzo, se..." di Anonimo
L'amico immaginario non è paz*zia: è solo fantasia. Tipico residuo del mondo infantile, assurse agli onori della cronaca qualche anno fa, allorché ne fu... venduto uno su ebay. Dico sul serio.
Ma scendiamo più a fondo. TUTTA la nostra vita è fantasia. Esistono test psicologici fatti di disegni astrusi, nei quali ciascuno vede cose diverse. Ciò perché noi non siamo macchine fotografiche, ma strumenti di decodificazione e ricodificazione della realtà, e ciascuno decodifica e ricodifica a maniera sua. Anzi: E' EGLI STESSO L'UNICA REALTA'.
La "normalità" è dunque solo un concetto di comodo.
Tanto è vero che il prontuario delle mal*attie men*tali ad uso degli specialisti è diventato ormai una sorta di foto di gruppo in cui ciascun essere umano avrebbe un fondato motivo per riconoscersi.
In realtà, Sergio, siamo TUTTi "pa*zzi": anche quelli che non hanno l'amico immaginario...

Tale affermazione, poi, quanto ai frequentatori di questo sito, è di palmare evidenza; ed è in definitiva ciò che lo rende stimolante, gradevole, e direi quasi magico.
Anche se talvolta leggermente inquietante per la mancanza di estro di taluni.
E per concludere il mio personale elogio della fo*llia: ho sempre preferito la compagnia di persone geniali (o quanto meno fuori dell'ordinario, anche semmai per stu*pi*dità) da mandare e da cui essere mandato quotidianamente aff*an*c*u*lo,  insomma veri e propri pa*zzi scatenati, piuttosto che infilarmi nei sarcofaghi in cui mi volevano, insieme a loro, le migliaia di persone normali che mi circondavano.
Ma questa è un'altra storia.
Per concludere il discorso rientrando in tema: io di amici immaginari ne ho almeno una decina; anche perché ho potuto nel corso della mia breve esistenza constatare che gli altri, quelli "veri", erano ancora più immaginari dei primi.   : )))
12 anni e 9 mesi fa
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Nella frase "Ho ammirato un tramonto ed ho sentito il..." di Roberto Todini
No Nadia, ti sbagli. Non è detto che l'autore palesi una qualche verità. Perché secondo alcune teorie post-moderne le poesie non hanno un significato obiettivo, insomma non vi è una verità o un significato preciso, ma ciascuno vi legge ciò che vi crede. Un po' come nei quadri astratti, che non sai dov'è la testa, dove sono i piedi, dove la coda... e anzi non sai neanche se sono quadri o che sono.  : )))
12 anni e 9 mesi fa
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