Qui ci sono i ricordi di centinaia di persone, le loro vite, i sentimenti, le illusioni, la loro assenza, i sogni che non sono mai riusciti a realizzare, le delusioni, i tradimenti e gli amori non corrisposti che hanno avvelenato le loro esistenze... Qui c'è tutto questo prigioniero per l'eternità.
dal libro "Marina" di Carlos Ruiz Zafón
13 anni e 3 mesi fa
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Beh, immagina che il campione del mondo dei cento metri sia costretto su una sedia a rotelle, e capirai che quando ciò che alberga nella mente è più ampio dei mezzi espressivi e di azione si crea una situazione a dir poco conflittuale. E' come un surplus di energia che non riesce a venir fuori. Pensa di avere tante tante idee da comunicare, e di essere un pesce. Non puoi parlare, eppure conosci l'incredibile.
Esistono limiti della natura fisica, e nella natura fisica limiti propri della specie umana attuale. Prima che l'evoluzione faccia il suo corso, vi sarà sempre qualcuno che ha una parte del nuovo e deve esprimerlo con strumenti vecchi ed inadeguati. Poi però, con l'evolversi delle generazioni, gli strumenti e i mezzi si adeguano, e si progredisce.
Il linguaggio, e ancor più la scrittura, sono stati mezzi potenti dell'evoluzione umana. Ma... vi sono cose che non si possono nè dire nè scrivere, ma devono manifestarsi diversamente. Eppure manca il mezzo di manifestarle. Da qui un grosso disagio, ma solo finché non ti rendi conto della situazione. Poi ti mimetizzi e scarichi, e incominci a scavare. E prima o poi il diaframma cade.
L'indovino è cieco perché vedere gli darebbe fastidio, gli impedirebbe di vedere con l'anima. Poi riapre gli occhi, e si accorge di riuscire a fulminare o guarire con il solo sguardo.
dal libro "Marina" di Carlos Ruiz Zafón
Esistono limiti della natura fisica, e nella natura fisica limiti propri della specie umana attuale. Prima che l'evoluzione faccia il suo corso, vi sarà sempre qualcuno che ha una parte del nuovo e deve esprimerlo con strumenti vecchi ed inadeguati. Poi però, con l'evolversi delle generazioni, gli strumenti e i mezzi si adeguano, e si progredisce.
Il linguaggio, e ancor più la scrittura, sono stati mezzi potenti dell'evoluzione umana. Ma... vi sono cose che non si possono nè dire nè scrivere, ma devono manifestarsi diversamente. Eppure manca il mezzo di manifestarle. Da qui un grosso disagio, ma solo finché non ti rendi conto della situazione. Poi ti mimetizzi e scarichi, e incominci a scavare. E prima o poi il diaframma cade.
L'indovino è cieco perché vedere gli darebbe fastidio, gli impedirebbe di vedere con l'anima. Poi riapre gli occhi, e si accorge di riuscire a fulminare o guarire con il solo sguardo.