Ascolta, io vorrei farti capire che in tanto uso la logica perché è l'unico strumento che, sia pur limitatissimo, può condurci a dialogare su un terreno comune.
Io potrei dirti: credo in un Dio che non mi genera alcuna paura. In effetti è così. Ma se ti dico questo tu puoi ben ringraziarmi dell'informazione, e il dialogo si chiude.
Potrei anche, ad esempio, dirti di aver avuto contatti profondi con un mondo ultraterreno: idem, non farei altro che manifestarti una mia esperienza, ma senza un terreno comune su cui interagirla come patrimonio comune.
Potrei addirittura dirti di essere un profeta, o di aver parlato con extraterrestri, o qualunque cosa che non comportasse una mera speculazione, ma un'esperienza vissuta; ma anche questo non servirebbe a niente.
Viceversa, la logica può aiutarci, purché se ne accetti la mediazione.
Se la si rifiuta, è finita, e ciascuno rimane una monade per suo conto.
Orbene la logica mi sembra dire questo: che l'idea di Dio, una volta sorta, non necessita di per sé dell'elemento "incutere paura". Il circolo vizioso paura-dio-paura è qualcosa che attiene sempre alla STORIA dell'idea, non alla sua ESSENZA. Viene dopo, è fatto, generalizzato per quanto si voglia, ma non è necessità.
Invece la logica, per quel poco che può aiutarci, è necessità. Ma se la rifiuti, rimaniamo senza un terreno comune.
In fin dei conti, che importa a te delle tue idee, o a me delle mie? Dovremmo essere sempre disposti a cercare, e a mutarle, se troviamo di meglio...
Insomma: ti invito a non temere, anziché Dio, la ragione. : ))
13 anni e 6 mesi fa
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Io potrei dirti: credo in un Dio che non mi genera alcuna paura. In effetti è così. Ma se ti dico questo tu puoi ben ringraziarmi dell'informazione, e il dialogo si chiude.
Potrei anche, ad esempio, dirti di aver avuto contatti profondi con un mondo ultraterreno: idem, non farei altro che manifestarti una mia esperienza, ma senza un terreno comune su cui interagirla come patrimonio comune.
Potrei addirittura dirti di essere un profeta, o di aver parlato con extraterrestri, o qualunque cosa che non comportasse una mera speculazione, ma un'esperienza vissuta; ma anche questo non servirebbe a niente.
Viceversa, la logica può aiutarci, purché se ne accetti la mediazione.
Se la si rifiuta, è finita, e ciascuno rimane una monade per suo conto.
Orbene la logica mi sembra dire questo: che l'idea di Dio, una volta sorta, non necessita di per sé dell'elemento "incutere paura". Il circolo vizioso paura-dio-paura è qualcosa che attiene sempre alla STORIA dell'idea, non alla sua ESSENZA. Viene dopo, è fatto, generalizzato per quanto si voglia, ma non è necessità.
Invece la logica, per quel poco che può aiutarci, è necessità. Ma se la rifiuti, rimaniamo senza un terreno comune.
In fin dei conti, che importa a te delle tue idee, o a me delle mie? Dovremmo essere sempre disposti a cercare, e a mutarle, se troviamo di meglio...
Insomma: ti invito a non temere, anziché Dio, la ragione. : ))