Giuseppe Freda

Nella frase "In fondo che cos'è, l'oggettività. Se non un..." di Violetta Serreli
Se al mondo vi fosse una maggioranza di ciechi, il buio sarebbe la realtà, e la luce sarebbe la fantasia o la follia dei pochi che asseriscono di vederla. Lo stesso vale quanto alla luce: noi tutti, che la vediamo, siamo ciechi ai raggi X, alle onde radio e a tutto il resto delle onde elettromagnetiche. E così via.
    Se ne può dedurre che l'oggettività non è altro che l'inganno mentale attraverso il quale i limiti percettivi comuni alla maggioranza delle persone si mutano da soggettività  in realtà universale.
    Io credo che quest'ultima abbia le stesse caratteristiche e gli stessi identici limiti che ha la struttura psichica di ciascuno di noi: che cioè non esista se non in quanto esperienza soggettiva ed individuale, sempre ampliabile e perfettibile.
     PS: molto interessante il discorso di questo Sibaldi, che mi trova d'accordo in linea di massima su tutta la linea di pensiero, salvo che su alcune forzature (di carattere peraltro meramente didascalico). Gli sono inoltre particolarmente grato perché riabilita, a fronte della contraria opinione comune , il mio pensare "ad alta voce" che mi conduce a scrivere lunghi commenti, e a non tenere in alcuna considerazione (a beneficio dei pochi esseri pensanti e "disobbedienti") la circostanza che possano risultare invisi  ai più non solo per la lunghezza, ma anche per i contenuti, solo di rado (anzi: mai :) omologati al pensare comune.  : )))
     Saluti a tutti.
11 anni e 3 mesi fa
Risposte successive (al momento 42) di altri utenti.
Nella frase "Non porta alcun vantaggio dire a una persona..." di Oscar Wilde
D'altra parte, il pensiero espresso dalla frase appare alquanto (per non dire molto) presuntuoso. Chi è infatti colui che potrà mai asserire con certezza che il proprio interlocutore non senta come propria la "cosa" che gli si dice, e addirittura che "non possa" capirla? Anche detta che gliela abbiate, senza che l'abbia capita, potrebbe sempre darsi che fosse momentaneamente distratto da altri pensieri, o comunque da situazioni contingenti che ne abbiano impedito la concentrazione...
    Quest'ultima considerazione mi induce a sostenere con sempre maggiore convinzione che spesso colui che "non può capire" è chi parla, non chi ascolta; con la conseguenza che nel caso di specie il pur grandissimo e genialissimo Wilde sembra aver scritto una grossa... boiata.  : )))))
11 anni e 3 mesi fa
Risposte successive (al momento 2) di altri utenti.
Nella frase "Il mondo occidentale è oggi a corto di idee e..." di Giuseppe Freda
Eh, sì... E la cosa più singolare è che l'istruzione media del pianeta è in aumento, tutti discettano di tutto, e mai come oggi prolifera ogni sorta di scienziati, idealisti e moralisti.
    Quasi che il pensare e il parlare fossero inversamente proporzionali.
    Probabilmente non ci rendiamo conto di quanto i problemi siano diventati difficili, e di quanto siamo lontani dalle soluzioni.
11 anni e 3 mesi fa