No, non c'è speranza. Se non può capirla (è questo il presupposto), la fraintenderà. Continuare a parlarne sarà tempo sprecato, anche se gliene parlasse il mondo intero.
Naturalmente, l'aforisma di Wilde può valere solo sul presupposto che già si abbiano evidenti segnali della refrattarietà dell'interlocutore, che non si può mai presumere a priori. Talvolta, infatti, il "non poter capire" è legato a particolari convincimenti o stati d'animo, cessati i quali cessa anche il problema. Mai generalizzare...
11 anni e 2 mesi fa
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Valicare (perché vi si è costretti) il limite invisibile dell'onestà, è cosa onesta o disonesta?
La disonestà cosciente, necessitata e conclamata è un difficile esercizio di serena autocritica.
Una sorta di dura e spietata, ma indispensabile arte marziale.
Per quanto ne so io, la praticano solo in pochi... e quasi tutti si trovano a Napoli e centro Sud, dove sopravvivere tra le macerie delle dominazioni straniere (Papato, Savoia e Borboni compresi) è difficile da innumerevoli secoli.
Tra gli altri, cioè fra i tetragoni Galli Cisalpini e Transalpini, proliferano invece i trans-onesti: questi ultimi si limitano a spostare il limite dell'onestà un po' più in avanti.
E, come per incanto, rimangono onesti.
Nella sottile (e per ciò inesistente) distinzione tra onestà, disonestà e trans-onestà risiede a mio avviso l'inaffondabilità della geniale e proteiforme società italiana.
11 anni e 3 mesi fa
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Le so bene, queste cose.
Ma la ricerca della verità, pur dovendo porsi in atteggiamento critico rispetto alle opinioni di coloro che credono di averla trovata, deve conoscerle approfonditamente. Spesso infatti le soluzioni, come un puzzle, si trovano componendo in un unico quadro d'insieme più elementi diversi, rinvenuti in diversi luoghi.
11 anni e 3 mesi fa
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Il fondamentalismo nasce dalla pretesa di ritenersi depositari della verità, e di avere in ogni caso una ragione da imporre agli altri. In questo senso, esso non è soltanto religioso, o confinato ad alcune zone del pianeta. Accanto al fondamentalismo islamico, che affligge talune popolazioni, esistono anche nella nostra "evoluta" (e decadente) società occidentale diversi altri "fondamentalismi", che rappresentano (al pari dei fondamentalismi religiosi) squilibrate esasperazioni di situazioni, ideologie o addirittura rivendicazioni: un fondamentalismo scientifico ( lo scientismo), per cui solo la scienza ha un valore teoretico; un fondamentalismo ateo, per cui tutti i credenti altro non sono che fe*ssi; un fondamentalismo capitalistico, per cui le "leggi del libero mercato" sono imprescindibili leggi di natura cui non ci si può che assoggettare; un fondamentalismo proletario, per cui chiunque possieda qualcosa "deve" per forza averla rubata; un fondamentalismo maschilista, che ha in odio i ga*y; un fondamentalismo ga*y, per cui ga*y è meglio; un fondamentalismo femminista, il cui recondito ideale è il ritorno alla ginecocrazia; e così via, dovunque c'è un'idea, o anche una giusta rivendicazione, esiste anche la sua esasperazione fondamentalista.
Il problema è quindi molto più complesso, ed è radicato nell'animo umano, di sua natura tendente (finora) alla sopraffazione anziché alla tolleranza e alla collaborazione.
Personalmente, sono un fondamentalista del dialogo e della buona creanza. : ))))))))
Naturalmente, l'aforisma di Wilde può valere solo sul presupposto che già si abbiano evidenti segnali della refrattarietà dell'interlocutore, che non si può mai presumere a priori. Talvolta, infatti, il "non poter capire" è legato a particolari convincimenti o stati d'animo, cessati i quali cessa anche il problema. Mai generalizzare...
La disonestà cosciente, necessitata e conclamata è un difficile esercizio di serena autocritica.
Una sorta di dura e spietata, ma indispensabile arte marziale.
Per quanto ne so io, la praticano solo in pochi... e quasi tutti si trovano a Napoli e centro Sud, dove sopravvivere tra le macerie delle dominazioni straniere (Papato, Savoia e Borboni compresi) è difficile da innumerevoli secoli.
Tra gli altri, cioè fra i tetragoni Galli Cisalpini e Transalpini, proliferano invece i trans-onesti: questi ultimi si limitano a spostare il limite dell'onestà un po' più in avanti.
E, come per incanto, rimangono onesti.
Nella sottile (e per ciò inesistente) distinzione tra onestà, disonestà e trans-onestà risiede a mio avviso l'inaffondabilità della geniale e proteiforme società italiana.
Ma la ricerca della verità, pur dovendo porsi in atteggiamento critico rispetto alle opinioni di coloro che credono di averla trovata, deve conoscerle approfonditamente. Spesso infatti le soluzioni, come un puzzle, si trovano componendo in un unico quadro d'insieme più elementi diversi, rinvenuti in diversi luoghi.
Il problema è quindi molto più complesso, ed è radicato nell'animo umano, di sua natura tendente (finora) alla sopraffazione anziché alla tolleranza e alla collaborazione.
Personalmente, sono un fondamentalista del dialogo e della buona creanza. : ))))))))
Mah...
...Tu, però, sei sicuro che siano mai esistiti ?? : //