In un'intervista televisiva, Eco raccontò questa barzelletta: un rabbino vede un altro rabbino in difficoltà nell'interpretare un passo della Torah. Gli si avvicina per chiedergli: "Posso provare a esserti d'aiuto?" E l'altro: "M'anch'io, se dovessi spiegarlo agl'altri, saprei farlo".
Col presupposto che sappiamo distinguere sogni, speranze, aspettative, desideri dagl'incubi. Il che c'è dato sol'e sempre troppo tardi, aposteriori e dunque a eventuale frittata già fatta.
Illuminiamo il cuore con l'intelligenza (non capisco 'st'aut-aut antiolistico: o è tutt'ingannevole e inefficace, o sono d'aiuto sia l'affettività che la cognizione. Con buona pace di Jane Austin, "Ragione e sentimento", non "Ragione o sentimento").
https://books.google.it/books?hl=it&id=oljyOpjXJ4AC&pg=PA140&dq=%22JE+est+un+autre%22