Scritta da: Michelangelo (Milo) Da Pisa
Con l'indice destro incisi il suo nome sul finestrino dell'auto appannato. Guardai attraverso quelle lettere, scorsi il mio futuro.
Composta martedì 24 dicembre 2013
Con l'indice destro incisi il suo nome sul finestrino dell'auto appannato. Guardai attraverso quelle lettere, scorsi il mio futuro.
Il dubbio resta, chi perdona un tradimento, lo fa per eccesso di amore verso l'altro o per insufficienza verso se stesso?
Tu le chiami incoerenze, per me è il coraggio di cambiare idea, di mutar pelle, di correggermi, di adattarmi, di tramutarmi, di trasformarmi, di rinnovarmi, di innovarmi. Esistono miriadi di universi caotici dietro i miei cambiamenti.
L'illusione getta legna nel camino della speranza.
Dov'è la dignità di un pianeta la cui metà impiega del denaro per dimagrire al cospetto dell'altra, incapace a nutrirsi persino di speranze?
La farfalla pecca di superbia quando dimentica d'esser stata un bruco.
Io non sono triste, è la vostra felicità che puzza di plastica bruciata.
Ti implorano di cambiare, ti accusano di essere cambiato. Mai nessuno ti ringrazia per restare esattamente come sei. Nonostante tutto, nonostante tutti.
Ho scritto tutte le volte che le mie labbra hanno fallito.
La realtà arrugginisce i sogni flebili, rafforza quelli nobili. I miei sono inossidabili.