Scritta da: alessandro82
Come ragiona Dio? Nessuno può saperlo se non dialogandovi, allora si scopre che la salvezza si conquista e nel contempo può essere prestabilita.
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Come ragiona Dio? Nessuno può saperlo se non dialogandovi, allora si scopre che la salvezza si conquista e nel contempo può essere prestabilita.
Finché permane la percezione di essere ingranaggi del sistema sociale non sarà possibile alcuna sollevazione popolare la quale non ha origine dalla scontentezza ma dall'aspirazione di un cambiamento.
In fondo ciò che si vuole è la limitatezza, sapere che esiste un confine, poche certezze, la contentezza di un amore, sapere che si esiste, eludere dal complesso. Se si vuol essere felici, ci si deve illudere di esserlo.
Una rosa può essere senz'anima eppure è in grado di crearla.
La grazia è trovare la divinità dell'imperfezione, la pienezza nella mancanza, la scintilla di novità dell'abitudine.
Non si ragiona per colmare lacune ma per acquisire doti.
Il marchio è satanico, l'identificazione è divina.
Spesso il manifesto si esprime tramite la massima oggettivazione della realtà la quale emerge a prescindere dall'azione individuale, dal sogno che la medita o dal semplice cullarsi degli eventi che sembrerebbe non essere determinante. Le cause sono esclusivamente soprannaturali.
L'indefinibile amore provato è l'unica certezza.
L'atto del cercare implica essere raggiunti.