Il caso non esiste. Ogni più piccolo avvenimento, fortuito pensiero, insignificante coincidenza, fa parte di un tassello ad incastro dove la nostra volontà è la causa scatenante, ma il motivo dell'agire è la chiave. E avere le chiavi di una porta a nulla vale se non si sa cosa aprano e quindi, se non si conosce ciò verso cui siamo diretti.
Solo un'anima senza più alcuna discordanza potrà percepire l'armonia, quell'armonia che non consiste nella soppressione del male ma dalla conquista di una immunità nei confronti di tutto quello che il male rappresenta.
Adottare la tattica del tira e molla o mordi e fuggi è la prerogativa di chi si avvalla di possedere lo scettro del comando nella misura in cui l'obiettivo principale è contenere e convogliare le istanze ribelli popolari, fornendo fiorenti future prospettive alternate alla richiesta pressoché costante di sempre più assolute dimostrazioni di lealtà.
L'abbattimento dei confini e la realizzazione del mondo globale dove la comunicazione informatica prende il posto di quella umana e dove il virtuale si sovrappone ineluttabilmente al reale, pur essendo pensati come unione di popoli hanno finito per alimentarne i contrasti irrisolti, incentivato il fluire di scorribande e cellule terroristiche, e scollegato i singoli individui dalla loro identità di popolo, annullandone le rispettive possibilità di emancipazione.
L'abbattimento dei confini per come è voluto, progettato e pilotato, vuole dispersione del potenziale umano piuttosto che il suo accrescimento, e mentre ugualizza e tende a livellare verso il basso come il peggiore dei socialismi, crea barricate ed alza muri atti a separare gli abbienti dai meno fortunati, considerati inadeguati o peggio inadempienti.
Non esiste un partito che rappresenti gli operai, perché non ci sono più gli operai; ci sono per giunta gruppi di potere associati a partiti politici che non portano avanti gli interessi dei cittadini perché il popolo è diventato spettatore passivo degli eventi. Anche quelle che chiamiamo rivoluzioni non sono più animate da ribelli per il comune senso di giustizia, ma fatte esplodere da quello stesso nucleo centrale dove il movente della lotta è decidere l'attribuzione del potere.
In un aereo con nove paracaduti e dieci passeggeri che precipita, il capitalista cercherà di tirarne fuori un altro (cosa impossibile da attuare), il comunista sarebbe per eliminare un passeggero (così i conti tornerebbero), il socialista tenterebbe un atterraggio di fortuna (mossa oltremodo difficile da attuare), dopodiché il populista darà la colpa al capitalista e agli altri per la mancanza del paracadute, il capitalista darà la colpa al comunista della soluzione infelice (lui almeno ci prova a salvare tutti, il comunista invece la fa facile volendo eliminare un passeggero), il comunista da la colpa al socialista dell'incapacità di trovare soluzioni percorribili, infine arriverà il nazionalista che sostiene che se non si salvano tutti non si salva nessuno, invitando ad immolarsi per la patria. E mentre continuano a discutere su di chi sia la colpa, l'aereo cade. Morale, non è l'ideologia che salva, ma sperare che l'aereo non si guasti o che il pilota non sia un anarchico che soffra di crisi depressive.
Quando meno te l'aspetti, quando smetterai di chiedere, ti verrà dato non quel che vorresti ma ciò che ti serve. L'universo pensa a tutto e se anche lascia qualcuno per strada non è perché si dimentica, ma perché gli resta del cammino da fare.
Non servono rivolte; le rivolte sono fatte per chi è destinato a perdere, per chi non ha alternative né soluzioni, e allora vede nel potere che sente delegittimato la sua incapacità di fare meglio. Serve invece una classe di uomini liberi, che prenda per mano la maggioranza dormiente del popolo sovrano e che oltre a mostrare la via, ricordi a chi non ha futuro che a tutto c'è rimedio e che il collasso avuto e visto sino adesso è stato solo un incidente di percorso.
Come esiste una prassi per il materiale esiste un iter per accedere ai mondi spirituali: elevare il livello emozionale, sperimentare il risveglio, mettersi in sintonia ed essere ricettivi con l'intimo potere creativo, espandere l'essere consapevole, connettersi con l'universale intelligenza a cui dare nuova linfa tramite l'esercizio della volontà.