Scritta da: Giulio Pintus
Mi chiedi perché compro riso e fiori? Compro il riso per vivere e i fiori per avere una ragione per cui vivere.
Composta domenica 26 luglio 2015
Mi chiedi perché compro riso e fiori? Compro il riso per vivere e i fiori per avere una ragione per cui vivere.
Se ancora sotto lo spesso strato di cenere di certezze, di quelle certezze che si stratificano col tempo, di quelle che non ti accorgi neppure di ritrovarti ad avere, ebbene se là sotto cova ancora qualche pezzetto di brace non so dirlo, ma farò leva sul mantice e come il maniscalco di me stesso, tenterò di di far divampare ancora il fuoco del dubbio.
Di solito le religioni sono state molto distruttive, hanno mutilato l'intera umanità. Il trucco è questo: prima fai sentire in colpa le persone, le fai tremare; paurose, spaventate, oppresse, esse vivono in un inferno; poi le aiuti a uscirne, ti presenti ed insegni loro cosa fare per liberarsi.
Lo stato di ignoranza è la causa di tutte le illusioni, di tutte le fantasie, di tutti gli abbagli; eppure lo stato di conoscenza non significa conoscere di più. L'ignoranza è la causa, ma conoscere non è il rimedio, conoscere nell'accezione di sapere intellettuale: puoi sapere sempre di più, rimanendo tuttavia lo stesso. Il sapere diventa una dipendenza: continui ad accumularlo, ma l'essere nel quale lo accumuli rimane lo stesso. Sai di più, ma non sei di più.
La causa prima dell'ignoranza può essere eliminata solo quando tu sei di più, quando il tuo essere è più saldo, quando ha una sua forza intrinseca, quando si è risvegliato. La causa prima di ogni sofferenza è l'ignoranza, ma il rimedio non è il sapere, il rimedio è il risveglio.
Se non comprendi questa sottile differenza, prima ti perderai nell'ignoranza, e poi ti perderai - ancora di più - nel sapere.
Capita spesso di essere proprietari di cose che ci possiedono.
Gli aztechi sacrificavano delle vite umane e si cibavano della carne delle vittime per paura che la luce del sole si affievolisse; noi ci illudiamo di non essere vittime sacrificali solo perché i potenti hanno di meglio da mangiare delle nostre membra, ma essi temono l'oscurità ed il loro potere brilla più del sole, ai loro occhi.
Meglio di una impeccabile reputazione, una coscienza pulita.
Mentre il piacere che lo pervade reca giovamento ai suoi sensi, lo strumento attraverso cui questo si diffonde nell'uomo, è spesso privo di senso.
Ingenuo l'uomo nel gioire di un regalo ricevuto; crudele il divino a scegliere come dono l'amore a mo' di castigo.
Non è facile comprendere chi si senta più libero tra colui che non ha mai visto le sbarre e chi invece può tenere una certa distanza da quelle che lo circondano.