Scritto da: Patrizia Luzi
in Diario (Delusioni)
Quel giorno non è mai arrivato. Sto ancora aspettando, ma non so fino a quando.
Composto venerdì 10 novembre 2017
Quel giorno non è mai arrivato. Sto ancora aspettando, ma non so fino a quando.
Se una relazione non si fonde sulla fiducia per poi deludere una donna con false promesse non è da uomo.
Ho inghiottito dure parole nella tristezza del cuore pur di non ferire i tuoi sorrisi verso l'arcobaleno che ti sorrideva dopo tanti sacrifici che ti hanno premiato dopo i temporali, se questo è amore credo che ampiamente l'ho dimostrato standomene in un angolo ad ammirare la tua scalata verso il successo che ti portava lontano, via da me, e dove resto lì, ad applaudire la persona che spiccando il volo e ha dimenticato, chi, la spalla di conforto su cui piangeva, ha donato quando pioveva sul suo capo. Non distolgo il mio sguardo dolente riflesso verso la tua anima ormai divenuta ombra, ma ti guardo gioire mentre prima di tutto vieni tu!
Non sta scritto da nessuna parte che l'amore perdona tutto e che essere amati da il diritto di ferire e sperare nel perdono, specie, se diventa un'abitudine. Anche l'uomo o la donna più innamorati del mondo si stancano e dicono "basta", di garanzie non chiedetene se non potete darne.
Contate sempre su di voi e mai sugli altri, anche se vi promettono di esserci nel momento del bisogno, perché tanto alla fine spariscono.
Non è vero che l'hai persa all'improvviso. L'hai persa un'infinità di volte mentre ti era ancora accanto, quando la ferivi e lei continuava a sperare, quando ignoravi il suo dolore e davi per scontata la sua presenza. Non la perdi il giorno in cui decide di lasciarti, nessuna donna si arrende subito. La perdi lentamente, per questo, la perdi per sempre.
Lei aveva quel misterioso potere di farlo sentire sprecato e inadatto quando lo guardava negli occhi, un ramo pendulo secco incapace di germogliare i suoi pregi e far vibrare le sue essenze, per poter colmare il vuoto di lei quando lui la sfiorava, era bella e glaciale da morire, ma spaventosamente ammaliante da non saper distogliere in lui quel pensiero quel chiodo fisso di riempire quel vuoto, ciò che lei non desiderava da lui.
La vita non è bella, non lo è per niente, ci sono soltanto sofferenze delusioni e morte. Quindi perché credere nelle favole? Si, si va avanti ma soltanto per la felicità di un amore puro che metti in vita, che è il vero amore ed è per questa luce meravigliosa che gli dimostri la vita in modo diverso dalla realtà, perché è soltanto un inferno che solo la propria anima deve trasformare in luce.
Quando una storia finisce e si volta pagina, rimane oltre al senso del vuoto, l'amarezza e il dubbio che forse poteva andare diversamente.
Diventi più forte quando non te ne frega più niente di ciò che prima invece era importante.