Ci sono state volte che ho ingoiato più di quello che potessi masticare, ma attraverso tutto questo, quando c'era un dubbio, ho mangiato e poi sputato, ho affrontato tutto e sono rimasta in piedi.
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Ci sono state volte che ho ingoiato più di quello che potessi masticare, ma attraverso tutto questo, quando c'era un dubbio, ho mangiato e poi sputato, ho affrontato tutto e sono rimasta in piedi.
La scusa, che rinchiuse il cuore! Che tristezza una vita fatta di scuse ogni volta il cuore un pizzico più distante sempre un po' più estraneo dentro di sé, tra le sue cose con la paura di essere richiamato perché incapace di sentire e di volere lasciato troppo tempo a vivere in una camera al buio aspettando quella luce che potesse illuminarlo e dargli quell'energia per fargli riprendere quei passi che non ha mai fatto quando il peso del suo trasporto ha reso la scusa più leggera disarmando la sua nobiltà accompagnandolo verso la gogna dell'inquietudine per lasciarlo morire sulla porta aperta della bugia.
Ebbene sì, mi accorsi che i brani sulle radio mi facevano sorridere, ma non avevo voglia di dedicarle a nessuno, che le belle parole mi mandavano al settimo cielo, ma non trovavo occasione e volontà per riuscire a dirle, guardare un bel cielo di metà aprile insieme a qualcuno era confortante, ma non appagante fino alla fine, mi accorsi pian piano che qualcosa non andava in me, la gente stava bene, la gente sta sempre fin troppo bene, io guardando il mio riflesso sul parabrezza mi accorsi d'avere un problema, ebbene sì, avevo un problema.
Non ci sono regole, non esistono limiti in un sentimento. Puoi cacciarlo, puoi respingerlo, ma se è vero niente lo cancella. L'invidia, la rabbia, la gelosia non faranno in modo che esso finisca. Può far perdere ad esso l'equilibrio, ma lui conosce la strada e prima o poi la ritroverà. Quando qualcuno vive in te o tu vivi dentro qualcuno non c'è tempo, non c'è imposizione che cancelli. Ciò che spesso è incomprensibile agli occhi del mondo, spesso può essere compreso solo da chi lo prova. Ciò che nessuno può comprendere, spesso gli interessati lo sentono talmente forte da non saperlo nemmeno gestire. Ciò che il mondo prova a spezzare, spesso fa solo in modo che esso diventi più forte. Perché ciò che nemmeno la lontananza o l'assenza cancella è qualcosa che sicuramente è destinato a durare.
Gatta che questo lungo lamento fai sono tre giorni che cercando vai tuoi gattini che non vedi da quando ti son scomparsi con spasimi e dolori: per bocconi amari ch'oltre a voi gatti mandiamo giù pure noi umani per cibi adulterati da strozzini, che, sfuggendo pure ad ogni censo, tanto cari ce li fanno pagare! Niente! Se vedi ciò che d'altro avviene tra le "più civili" belve umane! Ora ti voglio solo consolare per la morte dei tuoi figli cari: se tu come noi ti puoi consolare, ti dico: non sei sola con queste pene, più d'una volta ho visto, poveretto, un cane afflitto e morto di dolore sopra la tomba del suo padrone! Io vedo pure che voi animali giocate solo nei primi tempi, ma quando grandi poi voi diventate vi mettete da parte e là... pensate? Animali, io non vorrei sobillarvi, ma avete da scontare qualche pena? Avete pure voi Adamo ed Eva o un padrone ancora assai irato per i peccati dei vostri nonni? Io non vorrei turbare i vostri sonni: forse voi non volete o non potete sapere tante cose, ragione e premio avere non potete, ma vivete all'aria tra fiori e rose? Così si crede, ma il cuore è cuore quand'è di mamma, anche s'è di gatta e per la morte di un caro amico, vedi che anche un cane si commuove? Ma, gatta mia, che ancora ti lamenti ti dico ancora che dolore e pena non risparmia né uomo né animale, ma gli uomini sappiamo la ragione? Si dice che a noi un gran premio ci spetta se malattie e malanni ora prendiamo, che, dopo questa, un'altra vita viene e ripagati saremo a mani piene. Con questa speranza, tanta gente campa, ma non si dice niente per voi altri; ma, almeno, finite con la morte che vi scampa da tanti altri pericoli e pene? Intanto come noi soffrite malanni e fame e freddo e gelosia patite, con la paura pure voi mangiate ma queste cose che ragione hanno?
Spieghi in vari modi, ma non lo capiscono. Allora provi con il silenzio nella speranza vana che quello che senti o ti hanno fatto arrivi al cuore di quella persona. Ti chiedi cosa ancora puoi fare dopo valanghe di parole... azioni e silenzi. Poi, poi un giorno lo capisci cosa accade. "Bisogna possedere per poter dare."... e quindi non vi sarà possibilità alcuna di essere compresi e non perché non vogliano... semplicemente non possono. Noi abbiamo cercato in quella persona qualcosa che non esiste.
Hai mai provato quel senso di vuoto interiore che ti mangia da dentro fino all'ultima cellula del tuo corpo? Quella solitudine bagnata che scivola lungo le finestre del soggiorno durante una notte autunnale? Quel silenzio soffocante interrotto soltanto dal rintoccare delle campane a mezzanotte come un cuore in attesa di tornare a battere da un momento all'altro? Quanto vorrei risentire quel tintinnio che mi fece sobbalzare tempo addietro quando ancora la terra era sterile. Ma è il tempo della mitosi laddove un giorno il vento al suo passaggio distrusse tutto ciò che c'era di bello. È il tempo di ricostruire, di rimettersi in ascolto in attesa che un altra campana suoni di nuovo.
Io non ci sto! Mi dispiace essere la delusione di tutti quelli che si "adattano" per non avere problemi. Io non ci sto! Io sono e voglio restare tra quelle persone che non vivono con la paura di dire ed esternare ciò che pensano. Tra quelle persone che si assumono la responsabilità ogni volta che è loro dovere farlo. Io non scappo né dai miei pensieri né dal resto. No, io non ci sto a far morire il mio modo di pensare, il mio modo di essere e ciò che ho con fatica guadagnato per una parte di mondo che sta nel "punto più comodo" al momento più giusto. Rassegnatevi!
Ti vorrebbero come i canoni sociali desiderano, così almeno possono prendersi i complimenti dagli altri del tipo: "una persona così la vorrebbero tutti". Proprio quel tutti è la cosa peggiore. Come si fa a rendere qualcosa di unico come l'anima, un qualcosa di comune? Non è possibile. Per lo meno essendo te stesso puoi vedere se quelle persone ti amano per ciò che sei o se invece vogliono un qualcosa che vorrebbero tutti gli altri; perché loro non hanno personalità per scegliere un qualcosa di unico e diverso come te. Sii te stesso e non rinunciare alla tua unicità perché hai bisogno d'amore, altrimenti finisci per essere qualcosa che non sei pur di piacere a qualcun altro; sii te stesso se vuoi la verità, e vedrai che se non piaci alla famiglia, se non rispecchi il canone sociale di moda ti lasceranno. Ma fregatene, di anime belle ne è pieno il mondo.
Raccontami ancora di momenti impossibili, nei quali io possa odiarti profondamente, invece di ferirmi con ricordi che ancora non mi lasciano e non si cancellano dalla mia memoria: effimeri frammenti. Silenzi che corrodevano l'anima e che riecheggiano incessanti ovunque io mi fermi a pensarti.