Scritto da: Patrizia Luzi
in Diario (Delusioni)
È inutile, le cose andate in frantumi non si ricompongono.
Composto giovedì 10 giugno 2010
È inutile, le cose andate in frantumi non si ricompongono.
E poi non so, ti accorgi che tutto intorno a te sta cambiando: dal carattere delle persone, da come si comportano con te, dalle loro azioni, dalle loro parole. O forse non sono loro a cambiare, ma noi, io, che in realtà non gli abbiamo mai dato la giusta attenzione, non ci siamo accorti di quel, anche se piccolo, particolare che le differenziava dalle altre. Una persona non cambia, anche se cerca di nascondersi dietro alla solita ed inutile maschera, non cambia. Può decidere di frequentare nuove persone, di escluderne altre, di cambiare vestiti, colore di capelli, ma non cambia. Ma forse sono solo io. Io che immagino cose che non ci sono, che mi faccio mille domande, che immagino situazioni che non esistono. Mi piace pensare che le cose durino per sempre, ma sempre è una parola strana: si usa quando due persone non vogliono mai lasciarsi, ma è proprio lì che inizia qualcosa di diverso, si fanno promesse false, che non saranno mai in grado di mantenere, iniziano i tradimenti e questa parola viene banalizzata ed usata, proprio come il matrimonio che per alcune persone è solo una promessa che le lega, un anello o una firma. Ma dall'altra parte significa una cosa bellissima, che nonostante tutto queste due persone si vorranno bene, ma non con le promesse, con qualcosa di diverso, con le azioni, perché sono quelle a durare per sempre e a lasciare un segno indelebile sulla pelle. Io non voglio criticare quelle persone che continuano a stare insieme solo per scopi personali o perché hanno un figlio in comune. Ma boh io mi chiedo come sarebbe il mondo se queste persone iniziassero a vivere davvero? Perché diciamocela tutta questa non è vita.
Lo so che sono un incontenibile casino. Uno di quei "casini" non gestibili, non manovrabili e per niente comprensibili. Io sono quello che sento in ogni sua forma. Posso essere vento che spazza via il negativo che gli lasci dentro. Pioggia che può lavare ogni parola e gesto che non sente di meritare. Sono il sole che può illuminarti di allegria e spontaneità. Sono le nuvole per chi non voglio troppo vicino e cielo azzurro per chi amo. Sono il silenzio per chi non merita e infinito sentimento per chi si è guadagnato il mio rispetto e la mia stima. Si! Sono un fottuto caos, ma credetemi da me non sentirete e non riceverete mai qualcosa che non sia passato dalla mia mente o dal mio cuore. Da me avrete solo ciò che sono realmente... se cosa bella o brutta dipende solo da chi ho di fronte... purtroppo io non regalo niente.
L'egoismo è, purtroppo, una piaga molto diffusa ed accomuna persone di tutte le razze. Ma per me, siano essi medici o muratori, tutti sullo stesso piano sono! Le persone che, consciamente o inconsciamente, direttamente o indirettamente, abbandonano gli animali, possono anche essere ad un passo dal cielo stellato, esser dei re o delle regine, dei principi o delle principesse, dei cavalieri o delle cavallerizze, degli esibizionisti o delle esibizioniste, ma al cuor mio sempre pena fanno.
Certi giorni risulta veramente difficile riuscire ad accettare ciò che è stato, dimenticare il male e ricominciare pensando solo al futuro; soprattutto se le ingiustizie ti hanno irrimediabilmente stravolto l'esistenza.
Avevo deciso di non versare nemmeno più una lacrima per niente e nessuno, eppure arrivai a non farcela più, a non cogliere lo scopo del trascorrere del tempo, del fine delle mie azioni, della profondità dei miei pensieri. Mi sentivo vuota, tormentata, in un vortice infinito, in una caduta eterna che mi provocava acute vertigini e piatta confusione. Pensando a tutto ciò, mi scivolò sulla guancia, colei che mi ero giurata di non far scappare per niente al mondo e lei me lo ricordò, mi ricordò il giuramento che avevo fatto a me stessa, me lo ricordò con il dolore; fu come se qualcuno mi avesse infilato uno spillo nell'occhio, come se qualcuno con elevata pressione spingesse sulla mia palpebra. Passati pochi secondi, il malessere dentro di me si infittì e mi resi conto che ciò a cui mi ero sempre rivolta per trovare un po' di calma e serenità, non c'era più. Avevo finito le lacrime da versare e con loro la serenità.
La malinconia possiamo scacciarla così come e quando abbiamo cominciato ad accettarla. Se noi imparassimo a trattarla come un ospite, questa malinconia prima o poi, dovrà per forza andar via da noi. Non è vero che lei ci abbia fatto visita, se noi che non vogliamo reagire, quasi a renderci vittima di questa specie di tristezza. Noi siamo convinti che se ci affacciamo alla finestra, uscendo con un amica etc etc, tutto ciò che vediamo e osserviamo, non ci riguarda per nulla. Siamo noi che non vogliamo adattarti agli avvenimenti esterni che possono crearci problemi o dispiaceri. La malinconia è una sorta di tristezza di fondo, a volte inconsapevole, che a volte ci fa vivere passivamente, non adattandoci agli avvenimenti esterni, con la convinzione che nulla ci riguarda o che in essi non possiamo averci un ruolo determinante. I motivi per cui accettiamo la visita di questa malinconia o tristezza, noi li conosciamo molto bene, li abbiamo depositati in fondo al nostro animo e ogni tanto li richiamiamo e li facciamo emergere, un segno di vittimismo consolatorio. Per un problema qualsiasi che non ci sprona ad andare a galoppare verso qualcosa che non possiamo ottenere o conquistare. Invece di presentarci al mondo con il viso smorto, sofferente, cominciamo a colorarlo con tanti sorrisi, cominciamo a reagire svagandoci, se ci chiudiamo in casa, non avremo nessuna occasione che possa renderci felici. Staremo sempre a ricevere le visite della tristezza. Non permettere che succeda, siamo noi il controllore dei nostri stati d'animo, e cominciamo ad agire, la tristezza poi passa. Come dicevano i greci: noi non siamo in un periodo di lutto.
Da un gemito, da un vagito affiorano i ricordi di bambina, ricci circondano il viso di chi scrive queste poche righe, trasmesse dal cuore, ricordandosi l'amore affievolito nel tempo di un passaggio, guardando lontano nei ricordi, piccoli specchi concentrici; come abbia dal nulla creato l'estrema sobrietà moderna! Io, nulla a creare, nulla a sapere, e mi ritrovo a esprimere me stessa, e la mia dignità artistica viene fuori, lasciando libero arbitrio nel mondo colpevolizzante di un estremo modo di essere senza nulla avere, senza nulla mai. Aver avuto. Svegliarsi al mattino, sorridere ad ogni raggio di sole che attraversa la finestra, lasciando cadere il buio alle spalle, dando libera spontaneità, alla vita che si esprime con le mille carezze.
Fino a qualche tempo fa ho sopportato di tutto. Ho finto di non comprendere ogni tipo di mancanza. Ho taciuto davanti parole e azioni che mi ferivano. Ho continuato a dare il mio affetto e la mia presenza anche quando non avrei dovuto farlo. Sì, ho sopportato di tutto, ma a lungo andare ogni tipo di sopportazione diventa intolleranza. Non sono più disposta a tollerare altre mancanze, a tacere davanti chi mi ferisce, a dare la mia presenza e il mio amore a chi non lo merita e che mi considera scontata. Devo rispetto e amore prima a me stessa, e dare agli altri esattamente ciò che danno a me. Chi dona amore, amore riceverà.
Il vero ed unico sordo è quello che, per scelta, fa finta di non sentire.