Scritto da: Angela Randisi
in Diario (Delusioni)
E poi ci sono quelli che cambiano le regole del gioco facendoti credere di avere una buona mano, quando invece è tutto un bluff: la chiamano amicizia.
Composto lunedì 2 settembre 2019
E poi ci sono quelli che cambiano le regole del gioco facendoti credere di avere una buona mano, quando invece è tutto un bluff: la chiamano amicizia.
L'amore, qualunque tipo di amore, se non è ricambiato, se non lo si cura, se non è presenza ma assenza, muore. Non è vero che è eterno, tutte balle! Finisce nel dimenticatoio, in un posto dove persino il silenzio fa più rumore. Che peccato che tu, ti sia perso il mio... era immenso! Ma forse, era un dono troppo grande per un uomo tanto piccolo.
Sono fiume in piena, una bomba inesplosa.
Una donna divisa tra quello che volevo diventare
e quello che ho finito per essere.
Sono la rabbia che ho ricevuto, la dolcezza che mi hanno
rifiutato.
Quella sempre in gabbia per i suoi pensieri inespressi,
tormentata dai miei "dove ho sbagliato"?
Spesso triste e sola, sperduta.
Sono quella che nessuno ha mai capito per davvero
quella a cui preferiscono sempre gli altri.
Non sono facile da capire, da gestire, da amare.
Finisco sempre con l'abbracciarmi da sola,
e non faccio che mentirmi ripetendomi che
va tutto bene.
Ma in realtà, non c'è nulla che vada bene!
Mi cimento in discussioni sterili con me stessa,
e ne esco ovviamente sempre perdente.
Mi sono chiesta scusa parecchie volte, ma la verità,
è che non riesco mai a perdonarmi davvero.
Non fino in fondo... che poi, non so nemmeno cosa ho da perdonarmi.
E mi sento una nave senza capitano, senza un porto in cui approdare.
Mi sento come chi, ha perso qualcosa di importante, ma non ricorda cosa.
Hai presente quel vuoto incolmabile che non riesci a riempire con niente?
E non ci provi nemmeno ad essere felice o ad avvicinare la felicità, tanto sai che quell'immensa mancanza senza nome,
volto, forma o sentimento, sarà sempre lì a rammentarti che
non sei completa.
Non ci provo nemmeno un po' ad essere felice.
Perché la felicità, non mi appartiene!
Io appartengo alla solitudine, a quella tristezza senza
tempo che mi tiene compagnia come un cane fedele.
Che mi culla e mi nutre come un bambino attaccato al seno della madre.
Io appartengo al niente, e cerco di bastare a me stessa,
nella misura in cui ci si può bastare.
Niente di più
niente di meno.
Se sapeste quanto amore hanno ancora da dare, vi vergognereste nell'averli abbandonati e lasciati soli. Di certo non era quello che si aspettavano dopo una vita di duro lavoro e sacrifici. Né pensavano di essere macigni, un peso per voi. Vi auguro che chi amate, non sia egoista come voi, e che non vi condanni alla stessa solitudine per mancanza d'amore. Perché fidatevi, né morireste.
Perdono per evitare al mio cuore un'ulteriore sofferenza.
Ti veni di punto di morte, e la sua morte.
Ormai si agisce per interesse, nessuno ha il buonsenso di apprezzarti per ciò che fai, si diventa facilmente sostituibili per interesse.
La convenienza è quella mano inopportuna che afferra gli attimi più proficui della vita.
Gli chiesi: si va oltre? Non ci fu risposta! Si voltò di spalle ed ebbi come la sensazione d'esser trafitta da mille spade! Se né andò! Non lo vidi più, né volli più vederlo! Se ho dei rimpianti? No, e nemmeno rimorsi! Spero solo che non mi abbia nei suoi ricordi, perché per lui, nei miei, non ci sarà più posto.
Lasciali andare... i non affetti, le non parole, gli allontanamenti, le mancate gioie, la tristezza, la malinconia, la rabbia e i rimpianti... lasciali andare... non ti feriranno più.