Delusioni

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Ero quella che aveva paura di tutto, ora non ho paura di niente. Ero quella che abbassava la testa, ora guardo chiunque dritto negli occhi. Era quella che pesava le parole, ora rispondo per le rime. La vita ti indurisce o semplicemente ti fortifica, ogni esperienza la ritengo un dono. Solo in una cosa sono rimasta uguale, so essere ancora molto generosa... Di quello che mi viene detto o fatto, restituisco tutto.

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Impara a non aspettarti niente dalla gente. Se vuoi qualcosa devi andartela a prendere.

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A proposito di condoni: Il male fatto è opera di chi sapeva, ed ha taciuto, accettato che si faceva. E le macerie di quel che è accaduto, ha sepolto tutto. Famiglie, ricordi, sorrisi, sacrifici. E ciò che è rimasto dopo? Dolore, detriti è polvere sporca addosso a chi è sopravvissuto.

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Ci sarebbe da dire: Fermi tutti, fermate anche il mondo, così com'è, non si può accettare. Ci preoccupiamo più della nostra unghia rotta, che di quel che accade intorno. Facciamo code interminabile per l'ultimo modello di Smartphone e non ci preoccupiamo di chi, non solo non può mangiare è cosa da ricchi, ma muore nell'indifferenza più totale di chi, predica, l'amore, l'uguaglianza, la fratellanza. No signori miei, la mia sensibilità non è cieca. Fermate il mondo, io voglio scendere qui.

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E questa nostalgia,
questa malinconia,
mi fan venire la tachicardia.
Il mio cuore non sa
reggere più le scuse,
le mie mani si sono troppo illuse,
troppi anelli da buttare,
troppi ricordi da dimenticare.

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Hai presente quando sei stanco di tutto, quando ti svegli perché devi e non perché vuoi, quando non ti senti apprezzato, quando pensi "sono migliore" e invece non sei cambiato?

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Resto attaccato ad un sospiro, al ricordo del tuo profumo, all'incrocio dei nostri sguardi, al modo che hai di gestire i capelli, a quello che rappresenti, alla tua sensualità, al tocco sulla pelle, al tuo odore.
Resto pazzo in questo mondo di pazzi, di gente insoddisfatta, di ricerca del perfetto.
So solo che non mi interessa altro che l'abbraccio che non ho, il profumo che non sento, i tuoi occhi che non vedo, i capelli che non ammiro, il toccarti e odorarti dappertutto.
Una vita senza andata e senza ritorno da te.

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È sempre questione di carattere, una ferita fa male, ma non ci deve mai abbattere.

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Ho visto la paura guardarmi dritta in faccia. Non ebbe il coraggio di chiedermi niente, piegata dal dolore si guardò attorno e vide male, distruzione e uomini, contro uomini.
Ho visto occhi non piangere, non più anche le lacrime si sono ghiacciate dinanzi all'orrore compiuto tra i suo simili. E mi chiedo, e vi chiedo: a quale razza l'uomo appartiene? Non quella umana, né quella animale.

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Gli occhi dei bambini sono finestre che si affacciano sul mondo. E quando il loro mondo viene violato, maltrattato, abusato, sporcato, dalla meschinità e da tutto ciò che rende l'uomo immondo, quegli occhi come fiumi in piena, iniziano a rompere gli argini inondando e trascinando con sé tutto l'orrore e lo sporco lasciatogli addosso. E sanno altresì che da quella finestra non potranno più affacciarsi. Quegli occhi, si sono spenti ancor prima del calar del sole.