Scritto da: Rosy Taccori
in Diario (Esperienze)
Non ho mai voluto essere prima, la vita non è una gara... la vita è opportunità. Ma nemmeno ho scelto di essere ultima. Vorrei, voglio... un'opportunità.
Composto venerdì 23 novembre 2018
Non ho mai voluto essere prima, la vita non è una gara... la vita è opportunità. Ma nemmeno ho scelto di essere ultima. Vorrei, voglio... un'opportunità.
Nel corso della nostra esistenza bisogna apprezzare le cose belle e superare con coraggio e maturità tutte le cose brutte, in quanto saranno esse che ti fanno maturare ed essere te stesso.
L'altruismo non sta nella nostra intelligenza, si diventa buoni dopo aver vissuto in un certo ambiente e ricevuto una certa educazione verso il prossimo che chiede un sostegno e che fa parte di una persona ricca di amore.
Amare significa saper accogliere e saper dare. È l'esatto contrario del possesso, volere il bene dell'altra persona, vuol dire anelare il bene della persona amata anche quando non combacia con il nostro.
Si può essere anche disinteressati ma non amare il prossimo, deriva dal nostro cuore, dalla nostra bontà d'animo. C'è tanta gente che è generosa, ma è semplicemente un atto, un un modo di comportarsi che serve a far sentire bene non a gli altri ma a se stessi. La bontà non chiede, e nulla pretende, infatti somiglia molto al concetto dell'amore e per il quale si diventa generosi di cuore.
C'è chi ha per natura la grandezza d'animo quando da, e chi invece nel ricevere. Scrive un saggio: Tutto quelli che portano il sole nella vita degli altri, non possono tenerlo lontano da se stessi.
Sono sicura che la vita ha un fine e che ci è stata dato in dono per portare a termine un progetto divino: un grande progetto che ancora non comprendiamo. Per tanto rispetto per ogni vita e per ogni condizione di vita che si presenta, avendo coscienza che quello che c'è di buono intorno a noi, senza farci prevalere dalla sgomento e dalla paura. In questo punto di vista suppongo che è la stessa vita a guidarci per il meglio, a noi serve solo l'aderenza e il proposito di far bene. Tutto ci è stato donato e a volte anche in maniera che non comprendiamo, cioè con dolore. Giobbe nel suo immenso dolore, ha compreso solo quando si è fidato di chi comprendeva più di lui e l'ha messo in quella triste condizione. Affrontiamo la vita di petto giorno per giorno, cercando di vedere dalla nostra ottica e da quella degli altri, che a volte non comprendiamo fino in fondo e affondiamo il coltello nella piaga, facendo più male che bene. La nostra sensazione è che tutti noi siamo legati l'un all'altro in una grande cordata. Questo ci fa capire e che se troviamo qualcuno in pericolo, siamo tenuti a soccorrerli. Capita che molti, più di quanti si possa pensare, comprendono; ma capita anche d'imbatterci nell'insensibilità altrui che ci può angosciare, ma non ci atterra, perché in fondo noi e l'altro ci troviamo in piedi, in astrusità, ma sempre su un campo inventato e mirato da chi non prova odio per noi, anzi ci ama. Così è una partita sempre aperta, senza vincitori né vinti; si gioca con onestà giorno per giorno, e vittoriosa è solo la vita. A volte un vittorioso è soltanto un sognatore che non ha mai mollato.
Non credo abbia molto senso parlare di pianeti, astri, universo per ritenersi abitanti di qualcosa o siti su qualcosa. Così come non ha senso parlare di terra tonda o piatta o cava o di quant'altro possa servire a distogliere l'attenzione. Noi siamo artefici di realtà; siamo al tempo stesso registi e attori della nostra realtà. La nostra vita, intesa come semplice quotidiano. La vita è fatta di quotidiano, o meglio, di rappresentazione del quotidiano. Ognuno di noi ne ha uno, ha una sua realtà. La nostra vita non può che essere diretta da noi stessi, che lo vogliamo o meno. Che ci piaccia o meno. Anche quando ci lasciamo guidare dagli altri. La nostra visuale, il nostro punto di vista, il nostro vissuto del mondo è e rimarrà comunque nostro, saremo sempre noi gli artefici. Regista, attore, uomo, Dio.
Si viveva felici con poco. Si mangiava quel che c'era, se c'era e si cresceva non buttando via niente, nemmeno la più piccola delle briciole veniva sprecata era peccato diceva la mia mamma. Oggi viviamo nel benessere, nell'abbondanza dove tutto si butta, persone comprese. Direte voi altri tempi: Si, lo erano. Erano tempi felici perché si viveva di niente. Non come adesso, dove tutto è sprecato o peggio ancora gettato.
Sembra sia diventata normalità morire per mano dell'uomo.
Invece no. Non deve diventare la normalità. Una donna ha il diritto di voltarsi di schiena e andar via senza che per questo, venga pugnalate alle spalle da chi, poco prima la stretta tra le sue braccia. Un uomo, un vero uomo, alza le meni per accarezzare, sfiorare una donna. Non la picchia, non la uccide, la rispetta, la sostiene nelle sue scelte.
A voi "uomini" dico: onoratele, rispettatele, non fate a loro del male sono rose da coltivare, da annaffiare, non cose da possedere, bruciare o gettare nella spazzatura dove nessuno le possa più ritrovare. Sono madri, figlie, spose, sono "donne", sono cuore, sono vita perché la donano. Le donne signori uomini: sono il pilastro dove il mondo si regge. Se le uccidete, il vostro mondo crollerà restando voi vivi sepolti, sotto al peso delle vostre macerie.
Non sono diversa da voi. Ho due gambe, due braccia, due occhi che vi guardano senza giudicare, ma con amore. Ho un cervello esattamente come il vostro, si è vero ci metto un po' di più a capirle certe cose ma come chiunque altro perché nessuno è perfetto ed io, della mia imperfezione non né faccio un difetto ma un pregio. E poi ho un cuore, che non'è diverso dal vostro è uguale ma con una piccola differenza che poi, piccola non'è, nel mio, non c'è odio, non ci sono pregiudizi, non giudichiamo le persone per un cromosoma in più o per il colore della pelle. E se questo vuol dire essere diversi, allora sono fiera ed orgogliosa di essere una persona con la "Sindrome Down".
Mio nonno mi diceva sempre: Piccola mia, non'è il freddo delle stagione che devi temere, per quelle ci si copre. Ti devi preoccupare del gelo che alberga nei cuori di tanta gente. Da quelle, non ti può scaldare, sarà sempre inverno.
Un consiglio per una vita migliore, cogli il tempo per contemplare le bellezze della natura, dedicati all'ascolto delle persone care e stupisciti come se fossi un bambino delle meraviglie che ti circondano. Trova un istante per sognare, ridere e per essere felice, segui con lo sguardo il sentiero che porta alle stelle e sentirai echeggiare la musica dell'anima.