Esperienze


Scritto da: Angelo Bruno
in Diario (Esperienze)
L'ultima conquista.
Le donne erano la mia vita ed erano anche le mie prede preferite. Ingenue donzelle che seducevo con l'inganno facendo loro false promesse d'amore al solo scopo di possedere i loro corpi giovani e freschi. Entravo con delicatezza nei loro pensieri e nei loro cuori ma una volta che avevo ottenuto ciò che volevo, sparivo dalle loro vite lasciando profonde ferite nei cuori di quelle donne. La mia ultima conquista si chiamava Emily ed era la figlia del duca di Parigi. A differenza delle altre per cui non avevo mai provato nulla, per Emily avevo provato un sentimento nuovo e a me sconosciuto. Era amore. Emily non era soltanto una ragazza dall'aria innocente e dall'aspetto piacente, Emily era semplicemente unica e speciale. Per la prima volta in vita mia avevo fatto l'amore con lei con la stessa dolcezza e la stessa passione di un uomo innamorato della propria donna. Ero felice e lo ero ancora di più sapendo che Emily ricambiava questo mio amore. Questa felicità però era durata troppo poco. Suo padre il duca, venuto a conoscenza del nostro amore, come prima cosa aveva spedito Emily in un convento e in seguito aveva ingiustamente accusato me di essere un cospiratore la cui intenzione era quella di organizzare un attentato ai danni della regina Maria Antonietta. Avevo tentato di discolparmi ma era stato tutto inutile e per la prima volta in vita mia avevo paura. Fui subito arrestato e condotto in carcere. Nei giorni trascorsi in cella non facevo altro che pensare e ripensare a Emily. Quei pensieri però erano svaniti di colpo quando avevo visto aprirsi la porta della mia cella. In quell'istante avevo capito di essere giunto alla fine. Fui giustiziato mediante ghigliottina all'alba del 28 ottobre del 1790. Il mio ultimo pensiero prima di morire era stato per Emily, poi il buio.
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    Scritto da: Pina Distefano
    in Diario (Esperienze)
    Era la festa di S. Giorgio e, proprio in quel giorno di festa, era d'obbligo andare a trovare i nonni paterni. Non è che la cosa ci portasse al settimo cielo perché la visita toglieva tempo alla passeggiata alla villa e poi, perché, il dì di festa, non addolciva il carattere burbero del nonno. Bisognava, una volta arrivati in quella grande casa, sedersi e non muoversi più fino al momento di andare via, quando - invece - c'era quell'irrefrenabile voglia di correre di stanza in stanza, di giocare tra quei mobili così belli e "intoccabili", di salire su quel solaio rimasto finora inesplorato...
    e allora si stava lì, immobili, con quei visi un po' tristi finché la nonna non tirava fuori da quella credenza così bella dei vassoi pieni di dolci, e poi c'era la "pasta forte"... così buona!
    E i visi si illuminavano e, per un attimo, ci si dimenticava della villa, dei giochi...
    c'erano solo quei vassoi pieni di dolci.
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      Scritto da: Manuela Celli
      in Diario (Esperienze)
      Nella vita niente è gratis.
      Se vuoi imparare una cosa, devi studiare.
      Se vuoi un corpo in forma, devi mangiare sano e allenarti costantemente.
      Se vuoi eccellere in una qualsiasi attività, devi esercitarti tantissimo.
      Solo sognare è gratis, ma se vuoi realizzare il tuo sogno, devi essere disposto a pagarne il prezzo.
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        Scritto da: Cinzia D.
        in Diario (Esperienze)
        Non ho mai pensato attentamente a cosa significhi l'espressione "devo trovare la mia strada" o "quel ragazzo ne ha fatta di strada". La "strada" indica il percorso, il giusto cammino, la possibilità evolutiva, le scelte che ognuno fa o può fare per determinare il proprio destino.
        Trovo che sia affascinante e nello stesso tempo assolutamente pericoloso ma anche stimolante che ognuno di noi possa scegliere dove andare.
        La tua strada porta alla tua casa, al tuo fiume, al tuo campo, al tuo fuoco, al tuo bosco. A tutto ciò che serve per realizzare il tuo destino.
        Composto domenica 10 novembre 2019
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          Scritto da: Cinzia D.
          in Diario (Esperienze)
          Mi chiedo cosa faccia così paura.
          Ho pensato che sia il terrore per un nemico invisibile che potrebbe azzerare il nostro futuro.
          Siamo nell'era dell'incertezza, nemmeno se ne si ha voglia possiamo combattere per il nostro paese, la nostra casa, la nostra famiglia.
          Sembra di stare sulle sabbie mobili, attaccati da virus, vento, terremoti, inondazioni, dal troppo caldo, dal ghiaccio che si scioglie ed inonderà tutti... Forse siamo ad un punto di non ritorno?
          Ogni preoccupazione è lecita ma penso dovremmo iniziare a restituire quello che abbiamo tolto, a vivere secondo coscienza.
          Almeno così avremo la certezza di aver cercato la sintonia con questo mondo imperfetto, con questa terra ferita che reclama la sua sovranità.
          Almeno così avremo evitato di sopprimere il nostro stesso fratello nella convinzione di avere più diritti per la sfumatura del nostro colore o per la forma delle nostre tasche.
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            Scritto da: MaryRosa Amico
            in Diario (Esperienze)
            Da adulti scopriamo che alcune bugie le abbiamo protette e difese per non farci male; non biasimarti per questo e non lasciare che i tuoi errori si ripetano all'infinito. Vai oltre senza minimizzare ciò che il dolore ti ha insegnato... e dalla ferite inferte che si cresce. Lascia andare via il rancore, ma non dimenticare di mettere fuori, dalla porta, rabbia e pensieri negativi. Ricorda: la persona più importante che dovresti perdonare è proprio te stesso.
            Composto domenica 5 aprile 2020
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