Siamo fragili, caduchi, mortali.
Viviamo circondati da mille pericoli, da insidie improvvise, da accadimenti imprevisti e fatali.
La nostra stessa vita è legata ad un sottilissimo filo che non sappiamo quando si spezzerà. Eppure, sommersi come siamo da tutte queste incertezze e precarietà, ci comportiamo come se fossimo immortali. Forse lo siamo davvero.
C'è una voce dentro di noi che ci dice che è così.
Io non so dire se esistano battaglie vinte e battaglie perse... non vedo la differenza. Per me ogni battaglia in cui si lotta fino alla fine è in ogni caso degna di lode e rispetto.
In questo ultimo anno con me il destino ha giocato un po' a usare il bastone e la carota. Qualche soddisfazione, qualche dispiacere, alcune sorprese, molte disillusioni. Ma sempre, sempre, in ogni momento, la giusta riflessione.
Io ho capito una cosa. Ho capito che nella vita a volte bisogna osare, rischiare. Che se le soddisfazioni non arrivano oggi non si deve aver paura di tentare solo perché si pensa che si possa fallire... certo che i piedi devono restare per terra, e certo che bisogna conoscere i propri limiti. Ma agire con la testa non significa rinunciare a fare quel mezzo passo oltre il limite... e magari si scopre che oltre è meglio di dentro. Oppure no. Ma se non si prova non lo sapremo mai.
Ora posso dire serenamente che non importa, che tutto quello che mi è mancato negli anni trascorsi me lo sono guadagnato realizzando i miei sogni anche se diversi dall'originale, ma quando mancava... eccome se importava... dicevo non importa e questo bastava, ma non era sufficiente a convincere me stessa.
Adatta il tuo passo al ritmo del cuore, lascia incedere i suoi palpiti lentamente nei giorni. Concediti il giusto tempo coccolandolo e coccolandoti: perché il tempo non si insegue ma si vive.
Non rimandare niente a poi in questa vita, che la vita non risparmia e non perdona. Ciò che vuoi fare fallo ora, fallo adesso.
Sarebbe più logico pensare che davanti alla paura l'istinto sia quello di scappare, ma non sempre è così. A volte semplicemente ci si ferma e basta. Io mi auguro di non provare mai quella paura folle che ti fa bloccare movimenti e pensieri, ma intanto vado cauta, a piccoli passi. Rallento. Perché di trappole è insidiato ogni terreno circostante.
Mi fa male questo maledetto scrivere questa sensazione di non poterne fare a meno
ed è quasi non vivere
è quella maledetta sensazione che nasce come quando perdo il treno
modificando il viso in tante smorfie e non quella d'essere sereno
parole incatenate nella testa
innescano in un attimo potenti temporali che non riesco a controllare
mentre il mio pensare dice basta
continua a farmi male questo stramaledetto bisogno di scrivere
e molte sono le volte... che sogno di vivere.
La soluzione più saggia per stare meglio è vivere alla giornata senza aspettarsi mai niente.