Scritto da: Patrizia Luzi
in Diario (Quotidianità)
Forse un giorno, chi lo sa! È il modo più elegante che conosco per dire: tanto non succederà mai.
Composto lunedì 19 marzo 2018
Forse un giorno, chi lo sa! È il modo più elegante che conosco per dire: tanto non succederà mai.
Supero i miei giorni negativi pensando a tutti quelli positivi che ho vissuto.
Sono vittima di mio padre e dello studio. Non fossi stato costretto a leggere montagne libri ora non capirei un cazzo ma vivrei felice.
Piove, tante piccole gocce d'acqua scorrono giù lungo il vetro della finestra, ed io le guardo scommettendo su quale di queste arriverà prima, assieme a loro scorre pure il tempo, fino a quando un altro giorno muore.
C'è già poco da dire che almeno quel poco non lo dico tanto per dire.
E poi ti capitano quei momenti dove un abbraccio e sentirsi dire "io ci sono" potrebbe essere tutto quello di cui hai veramente bisogno.
Nessuno vuole specchiarsi nella propria menzogna, e allora meglio negarla spacciandola per verità, profumarla e infiocchettarla, per renderla più piacevole, meno dolorosa a se stessi e agli altri, nasconderla, pensando che gli altri non la vedano, giustificarla, dicendosi che tanto non fa del male a nessuno, infangare gli altri, per distogliere l'attenzione da se...!
Eppure ogni giorno chi mente si sveglia nella stessa stanza e si predispone a vivere esattamente come il giorno prima, usando l'arte di mentire a se stessi e agli altri!
Ma la menzogna fa male, morde, è un boomerang, e nel tragitto di andata e ritorno ferisce e fa vittime!
Sappi distinguere il sacrificio con il desiderio. Poiché solo una di queste può avere maggiore beneficio sulla propria anima.
Dopo che condurrai te stesso alla prova, sbaglierai, e continuerai a sbagliare sempre. Ma il mondo è dimora di prova, e un continuo superare gli ostacoli, ma quanto sei disposto a recuperare gli edifici che distruggi con le tue stesse mani, tramite il tuo ego, trafugando in te la passione di desiderio illudendo te stesso? Sappi distinguere il sacrificio con il desiderio, distinguilo come il giorno e la notte, e non rimpiangere ciò che è perduto ormai è andato. Rivivi, perché la vita non è una, la vita è tutti i giorni, è la morte che è una sola.
Mi chiamano "diverso" perché non faccio gruppo con la massa. Sono un diverso perché preferisco camminare solo che vicino a qualcuno che non ha i miei stessi valori e ideali. Io invece, mi definisco "diverso" perché uso la mia testa per valutare, il cuore per amare, i principi per camminare e tutto il resto è contorno. Io ho scelto di essere un "diverso" in un mondo ricco di falsi ed ipocriti ormai tutti uguali.
Si vive così, circondati dalla vita. Come stare in mare, nuotiamo, ma ogni tanto per non affogare bisogna fermarsi, tirar fuori la testa... e respirare!