Quotidianità


Scritto da: Anna R. Di Lollo
in Diario (Quotidianità)
La propria interiorità è l'unico luogo di mutamento reale. Dapprincipio vi regna l'ingenuità della fanciullezza, attutito e pacifico prato innevato. Poi, a uno a uno, si svegliano tutti gli spiriti urlanti, echi d'oceani in tumulto. Importante è, allora, apprendere lentamente a camminare accanto a tutto quanto ci spaventa, così da trasformare tutti i mostri in alleati e persino in fidati compagni di viaggio, da cui non bisognerà più guardarsi le spalle.
Composto giovedì 11 febbraio 2016
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    Scritto da: Anna R. Di Lollo
    in Diario (Quotidianità)
    Il tempo è eterno, lo era, lo sarà. Il tempo sopravvive a tutto o forse resta solo illusione. È un liquido amniotico in cui l'interezza della nostra anima fluttua, non ancora scissa. Le ere ci guardano, scrutano la nostra femminilità, la nostra mascolinità, il nostro modo di fonderci per poi separarci e ancora ritrovarci. Il tempo conserva la memoria della nostra unicità, della nostra divinità, dell'infinito che continuiamo a perpetrare nel palustre della nostra medesima inconsapevolezza.
    Composto sabato 10 febbraio 2018
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      Scritto da: Anna R. Di Lollo
      in Diario (Quotidianità)
      Tutto gettato all'aria, ogni cosa messa a soqquadro. Indescrivibili parapiglia, baraonde, scompigli, disordini, gazzarre, governano tutt'intorno, ma mai rinunciare alla ricerca della meraviglia, alla sua scoperta, a quella piccola stilla, quasi invisibile, nascosta tra le pieghe di ogni sorniona e monotona quotidianità.
      Composto martedì 6 febbraio 2018
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        in Diario (Quotidianità)
        Ci vestiamo di garbo e di appellativi. Ci adorniamo di risate e di contorni futili. Eppure la sera, quando ci svestiamo del mondo, rimangono solo i pensieri. A volte ci portano alla deriva e ci lasciano annegare tra lacrime. Da togliere il fiato.
        Composto giovedì 15 febbraio 2018
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          Scritto da: Silvia Nelli
          in Diario (Quotidianità)
          Non mi va più di ascoltare parole a senso unico. Detesto chi mi lancia insulti tra le righe e poi alza le mani affermando di averle pulite. Continuo a pensare, purtroppo, che chi lancia insulti tra le righe e poi nasconde la mano non è migliore di colui che ti dice ciò che pensa dritto in faccia. Modo o non modo un insulto resta un insulto, sappiatelo!
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