Scritto da: Ipensieridi Giò
in Diario (Quotidianità)
Non sono asociale, non mi chiudo con me stessa. Cerco di non aprirmi troppo per evitare eventuali delusioni.
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Non sono asociale, non mi chiudo con me stessa. Cerco di non aprirmi troppo per evitare eventuali delusioni.
Labbra mordicchiate, baci sul collo, costole scricchiolanti, corpi incollati. L'uragano in arrivo! Chi prepara la cena stasera?
La vita: Un cocktail tropicale,
Il destino... il dolce e l'amaro.
Io? Semplicemente me stesso!
Sono un Flair che prepara Cocktail d'amore e non di odio. Tu continua a bere dal tuo disprezzo che io mi disseto di amorevolezza.
Haibun: la solita recita di Natale
C'è troppo benessere nei centri commerciali e troppa povertà nelle persone.
C'è troppa gente che compra regali e troppo pochi che si adoperano per regalare un po' del loro tempo a chi è solo.
C'è una pianta di Natale per l'entrata ed un'altra per l'uscita.
C'è un uomo solo, sguardo a terra, cappellino per il freddo come ciotola per l'elemosina, e con gli stessi vestiti della settimana scorsa.
C'è molta gente che cammina senza guardarlo con i mano regali, telefonini, abiti sempre alla moda e borse piene di cibi, e qualcun altro che invece si ferma cronometrando la propria generosità.
Forse è proprio su questi dislivelli di scale mobili, di entrate e di uscite, che si incontrano il perbenismo e l'indifferenza, l'ipocrisia e la beneficenza.
Vita moderna, mostruosa! - oggetti, padroni del nostro spazio vitale, gente piena di maschere di Natale.
C'è poi, lontano dalle compiacenze, un bambino che legge un libro di poesie
e un quadernetto al tramonto.
Appoggio la mano ad un albero, prendo in prestito un battito...
c'è alla fine chi ti guarda stupito quando ti vedono portare del cibo a chi a freddo e fame.
Candele accese
circondate da cose
superficiali.
Ci sono persone che come un soffio di vento ci scivolano addosso e poi volano via. Altre che ci accarezzano il cuore lasciando su di esso un segno indelebile del loro passaggio. Infine esistono quelle che ti penetrano l'Anima catturando tutti i tuoi pensieri e senza renderete conto, non potrai più fare a meno di loro.
Mio caro, fervente studioso* (professor Giorgio M.-Università di Palermo), dall'ingegno luminoso, anche per quel progetto curioso di ricavare energia dall'acqua del mare, da poter sfruttare, tanto che l'uomo possa utilizzare. Idea che in team avete saputo molto bene sviluppare e nel concreto realizzare. Come voi, ci credo e accanto a voi ora mi siedo, idealmente, immeritatamente, spudoratamente, e un pensiero porgo che subito vi espongo: al vostro progetto vedo utile accostare un dissalatore, che potrebbe render possibile ottenere un progresso scientifico ancora maggiore: due impianti tra loro complementari e due sfide magnifiche e esemplari di come risolvere i tanti e tanti guai* (energia rinnovabile, desertificazione...). Così, per dissalare, l'energia ottenuta dalla dialisi inversa viene resa disponibile, e, anche fare la elettrodialisi inversa, coi gradienti salini, è in loco possibile. E tutto in modo sostenibile. Forse sarò un po' infantile, ma l'idea è buona, lasciatemelo dire. È urgente risolvere i problemi della gente che, per vivere, l'acqua dal cielo invano attende, in ogni continente. Se tutto questo possibile riuscirà grande merito e onore vi darà. Dunque un auspicio formidabile per un binomio a cui pensare: energia rinnovabile e acqua potabile dal mare, come più si confà al vostro vulcanico operare. Ma, se sono stata inopportuna, è pur vero che la notte è meno buia quando in alto c'è la Luna, perciò se ora vi sembro un po' lunatica* (strana) è a fin di bene quello che intanto si sostiene. E or mi scuso se del vostro prezioso tempo e gentilezza ho fatto abuso e più in specie se il mio pensiero si dimostra, come dir... ottuso e perciò senza meritar futuro.
I miei aquiloni.
Sembra di vederli i miei aquiloni quando volano in cielo, vorrei afferrarli ma senza i piedi per terra non posso tenere gli aquiloni, mi trascinerebbero nel cielo.
La gioia che provo quando guardo il cielo la posso provare anche guardando una goccia di rugiada sull'erba fresca del mattino, e perdermi nell'infinità di quella goccia che riflette l'azzurro del mio cielo, senza perdere nulla...
al contrario! Divento più ricca perché capisco che anche le cose le più piccole e in basso racchiudono dentro di loro la grandezza dell'universo. Se guardo in alto ho i sogni, ma in basso c'è la vita...
io la seguo e so che sarò felice.
Il viaggio della vita
Corro-corro sempre. A volte mi chiedo: ma dove cavolo devo andare. Quando mi fermo, è perché non ho letto "traguardo", ma "partenza", riprendo fiato e continua la mia corsa.
Per arrivare dove? Allora mi sono messa in viaggio verso me stessa. Non voglio più pagare il biglietto per viaggiare.
Non voglio più un controllore che mi obbligherà di pagare il biglietto. Solo io controllo me stessa e il frutto delle mie azioni, e poi so anche tirare fuori delle conclusioni.
La mia massima invenzione e continuare a tirare avanti. Faccio finta di essere quello che non sono, ma...
adatta al mondo.
I miei sogni sono i viandanti di queste avvilite vie, orfani di un'impetuosa realtà, ma non per questo ho mai smesso di sognare.