Sentimenti


Scritto da: Dolcemente monello
in Diario (Sentimenti)
Ci sono abbracci che vanno dati... persone che vanno messe in silenzio con un bacio. Follie che vanno fatte e vissute. Perché la vita scorre veloce e a volte può essere troppo breve, non puoi fermarti per pensare, non puoi programmare, tutto cambia. L'orologio fa sempre tic e tac... non si tratta di carpe diem... ma di poter morire adesso tra le tue braccia.
Composto venerdì 26 gennaio 2018
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    Scritto da: Fragolosa67
    in Diario (Sentimenti)
    Mi scopro nel mio essere stella quindi essere divino nell'essenza, un firmamento con chi con me condivide il dono di esistere. La Torà è il libro che riconosco portare le sue parole nel mio cuore ed esprimerle con gli atti. Non sono ebrea eppure nelle parole del rabbino incontro il mio credere e il significato della mia esperienza di vita. L'esistere è un percorso distinto e personale. Non so fino a quando siamo messi alla prova dalle casualità dei temi preposti. Mi rendo conto che a volte prendere le decisioni giuste non è difficile o scomodo, ma confuso.
    Cosa è bene per noi. Per la nostra anima dovrebbe essere il tema liberatorio dalle menzogne e dalle povertà che a volte altri ci presentano come valori. Noi stelle di un cielo infinito dobbiamo riuscire a scoprirci infiniti nell'uno che in noi si rispecchia e prende voce. Io non sono io. Sono la saggezza dei miei padri e l'evoluzione di una radice che in me non dimora ma appare.
    Il fuoco che si divide e mi lascia vivere il confronto con il nuovo illimitato. Morirò spoglia di ogni cosa ma coperta di vizi e di virtù. Mi vestirò con i miei atti e scalderò la vita di un altro fiore, migliore stella che dopo me abiterà il mio sguardo e il mio sorriso. Non sono io. Vorrei dirti questo ma non posso farlo. Dovrei ammettere cose che non mi appartengono ed esulano dal mio pensare l'infinito buio che circonda la luce.
    Due spirali mi restituiscono la verità di me intesa come anima che rappresenta il mondo di anime.. Faccio del male ad un altro e sono soddisfatto. Nuoto beato nella luce, piccola pozza che avvolge il buio credendomi a torto nella verità di gioia.
    Non ho lasciato la pozza e non ho camminato oltre il piccolo cerchio. È un pianeta e il cosmo è buio.
    Si è soli anche all'incontrario ma se la pozza è scura è sempre meglio. Si può fuggire da una pozza e correre nella luce senza rendersi conto che il tempo del viaggio è limitato. Nella luce della saggezza il tempo diventa infinito, immenso.
    L'anima è un respiro divino che brilla e si confonde sempre nella luce.
    Vorrei accendere una mizva ogni volta che credo di annegare nel buio e poi mi scopro stella che brilla confondendosi nella luce divina.
    Mi ricorderebbe di non confondere i passi e di sorridere quando non sembra esserci la ragione per farlo.
    L'era messianica è questa che risponde ai perché rivelando con una mizva la luce più alta che supera il venerdì dopo per restituire in ogni sabato la shabbat.
    Oggi mi sento ebrea ma soprattutto creatura creata. Nel mio essere sono stella mi rivedo capra. Dodici tribù hanno attraversato la terra e la quinta punta ci ha condotto qui quando cercavamo ristoro e una casa. Terra, natura, speranza. Ciò che oggi si chiamano civiltà e progresso.
    Sono stella ancora come ieri e seguo i passi di chi ha lasciato un'orma. È la mia terra che calpesto e a volte prego affinché mi restituisca sempre l'armonia e la speranza di una terra promessa. Voglio credermi luce che copre il buio della pozza e cammino per questo via.
    Ho il cuore della mia tribù la arii, mentre il mio sguardo volgo verso lo spazio dopo la pozza. Dove rispecchio io stella nel buio e lo illumino o mi trovo ad essere un Sole, la stella nana che nasconde la malvagità?
    Sicuramente il mio cielo contenuto è buio perché buia è la pozza dove dimoro ed io sono la mizva per chi da me spera un conforto e un aiuto.
    La mia mano è tesa. Il mio passo è fermo. Il mio pensiero brilla e si confonde nel cuore di Dio. Così riesco a ridere e a sperare di correre talmente veloce da incontrarlo Alla fine. So che mi ama qualunque cosa accada.
    Per me e per ogni uomo che chiede una mizva per l'infinito tempo. Le parole di un frate messaggero del mio sogno di diciottenne si fa chiaro davanti a l mio chi sono domandato a Dio: "Sporca", "negra", "ebrea" ma capra di questa vita. L'origine che custodisce la chiave di una chiesa vuota, semplice, umile, di campagna che incontro nell'oscurità. La prima chiesa del mondo. Io stessa. Mi incontrerò alla fine del tempo effimero Mi scoprirò eterna. Io discendo dalla capra. Dove stavano le capre a Roma. Io sono i miei antenati. Una signora. (San Francesco Di Paola) Lo è anche chi nella difficoltà della vita ottiene un sostegno dai servizi della società. A loro va il mio sguardo fortunato. Sia candela di giustizia per il tribunale più alto. La verità e la purezza del cuore appartiene all'onesto. Egli a volte è povero delle cose materiali ma come me, ha una mizva. La sua luce divina. Basta per un minuto sincero e per azzerare le vanità che costruiscono falsità e ingiustizie dal pulpito.
    Composto martedì 30 gennaio 2018
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      Scritto da: Franco Rinaldi
      in Diario (Sentimenti)
      Lei leggeva il suo libro preferito, mentre io la guardavo, nella mia fantasia io ero il suo personaggio... Il mio fantasticare mi portava nelle sue righe in quella pagina che conoscevo bene. Si senti osservata, era da troppo tempo che la fissavo, si girò togliendo lo sguardo dalla pagina che stava girando "cosa c'è?" Disse - nulla risposi! Io ti guardo e basta, sei bellissima, il suo sorriso era luce, il suo viso rilassato il suo profilo stimolava mille pensieri. L'odore proveniente da fuori era perfetto, si sentiva un fresco che riempiva i polmoni mi avvicinai a lei, presi la sua mano con le sue dita belle, adoravo le sue dita. La baciai, la pagina la continuavo io, entrava in scena la realtà Il mio racconto vero.
      Composto sabato 27 gennaio 2018
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        Scritto da: Franco Rinaldi
        in Diario (Sentimenti)
        Il sole disegnava meravigliosi ricami sulle gambe bianche di lei. La guardavo sognando fantasiose disegni, la sua mano penzolante sali fin sopra le gambe infilandosi fra le cosce calde fra infiniti ricami arabeschi, il vento smuoveva la tendina giocando nelle sue gambe bianche, il torpore invadeva la stanza, allontanai la sua mano dalle gambe ne senti il calore, quel sole m'invitava a proseguire in ludiche fantasie... mentre i ricami avevano ormai invaso tutto il corpo.
        Composto sabato 27 gennaio 2018
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          Scritto da: Anna R. Di Lollo
          in Diario (Sentimenti)
          Nel dormiveglia, con gli occhi ancora chiusi, la prima sensazione del mattino è il silenzio, che lascia ancora intorpiditi. Poi, sollevando le palpebre, giunge la luce che filtra dalle finestre in penombra, il primo cinguettio degli indefessi cantori mattutini di turno, un raggio di sole che corre a baciare la fronte, il paradiso inatteso di ogni nuovo giorno, che bussa ancora instancabile alle porte della vita.
          Cercando fra le pagine del libro intitolato "Felicità" vi è anche questo annoverato tra i suggerimenti per raggiungerla, affiancarla, conquistarla: "Quanta luce sei disposto ad assorbire sin dal mattino e quanta a restituirne fino a sera?"
          Composto venerdì 26 gennaio 2018
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            in Diario (Sentimenti)
            Era una bella giornata di sole e i suoi raggi, attraverso la finestra, illuminavano la piccola stanza d'ospedale, dove lei, distesa sul letto, mi sorrideva stringendomi la mano, ed io la osservavo mentre le parlavo dei nostri sogni futuri. Il suo cuscino sembrava una ghirlanda di capelli biondi e nonostante la malattia era ancora molto bella. Pian, piano il sole ritraeva i suoi raggi lasciando nella stanza una lieve penombra. E lei sorrideva, forse sapeva, ma sorrideva, ed io ricambiavo il suo sorriso con il cuore colmo di dolore. Poi il silenzio, un silenzio surreale: era scesa la notte in quel triste pomeriggio di sole.
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              Scritto da: Domemì
              in Diario (Sentimenti)
              A volte mi vien voglia di andare oltre ogni confine, ogni limite. Uscire dalle righe. Sorridere di più. Apprezzarmi e apprezzare. Conoscere e farmi conoscere. Perché pochi sanno che ho l'inferno dentro. E che questo dannato inferno mi sta bruciando, e le persone più vicine che ho non si accorgono nemmeno del fumo che fuoriesce. Non si accorgono di niente. Sono quelle persone vicine ma lontane. Che ci sono ma non mi sento parte di loro, o per lo meno non più. Che danno poca anima, che non trasmettono e non sanno nemmeno percepire. E dato che non c'è nessuno che sa percepire queste fiamme grosse che mi oltrepassano, scrivo! Non mi resta altro...
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                in Diario (Sentimenti)
                Come può sradicare la tristezza insinuata dentro al cuore? Coma fa a spingersi nell'anima più cupa, e renderla una nuvola leggera? Cos'è quest'amore che attecchisce dentro al cuore, e non ci lascia più sprofondare? Impetuoso, forte, deciso, è un miracolo che non riusciamo a spiegare; non è fatto di materia, non lo riesci a catturare, sarà forse ciò che ne rimane di una stella sbriciolata, o sarà il riflesso della luna che non vuole brillare più da sola, sarà lo sbrilluccichio dell'universo che non può esistere senza due cuori da legare. Ho deciso, stasera mi metterò ad interrogare le stelle, loro sapranno dirmi che cos'è questo miracolo che avviene dentro al cuore, e che non mi so spiegare.
                Composto lunedì 29 gennaio 2018
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