Sentimenti


Scritto da: Martina Boselli
in Diario (Sentimenti)
Cara me, per questo nuovo anno ti auguro più viaggi verso mete sognate, sperate, trovate per caso e non lasciate più. Ti auguro più sogni nel cassetto, di realizzarne tanti ma tenerne fuori qualcuno perché sono loro a renderci vivi. Ti auguro di poter guardare in faccia chi ti ha fatto male e col sorriso, ma di quelli buoni senza odio e rancore, dirgli: "hai visto? Ce l'ho fatta. Sono in piedi e lo devo solo a me stessa." E ti auguro di rivalutarti. Reinventarti ogni volta. Di ascoltarti un po' di più, di rinascere ogni volta più forte di prima. Non darti mai per scontato, ma non prenderti mai nemmeno troppo sul serio. Di osare sempre e ascoltare il cuore. Di cambiare colore o taglio di capelli se questi ti hanno stufata, di poter indossare una tuta e sentirti bella perché la bellezza la porti dentro e, quella, è il vestito più bello che tu possa indossare. Ti auguro di piacerti sempre, anche con i capelli scombinati ed il trucco sciolto, ché l'anima, quella mica se ne sta sempre composta e sistemata? Ma se vera sa farsi notare da chi deve essere vista davvero. Ti auguro di fare pace col passato. E ricordati che chi non è voluto esserci nei tuoi giorni ti ha fatto il più grande regalo che potessi ricevere: ti ha privato di un'assenza ingombrante e inutile. Ti auguro più concerti, più canzoni che sappiano dirti chi sei, meglio di quanto possa fare tu talvolta. Ti auguro più libri in cui perderti, in cui riconoscerti, su cui sognare e piangere. Più libri da divorare ma poi giungere alla fine e sentirti un po' sola, come quando si perde un amico, perché quelli saranno i libri che ti cambieranno. E te ne auguro altri dalle pagine vuote che dovrai riempire tu stessa, perché il destino sono le parole nere che scriviamo su quel foglio bianco che è la vita e ne siamo noi gli unici autori. Ti auguro di amare fino a perderti in quell'amore, ma non di perdere la parte più importante di te, perché ti potrà sempre servire un giorno. Ti auguro poesie, fiori e tanta tanta cioccolata. Abbracci sinceri, nuove serie tv da guardare fino le quattro del mattino e risate fino alle lacrime, birre con gli amici di una vita, falò sotto le stelle e di cantare a squarciagola mentre la gente si gira a guardarvi come foste pazzi, ed invece, i pazzi sono loro perché credono davvero di aver capito come si vive la vita. Ti auguro progetti da terminare e altri da iniziare, sempre nuovi e sempre con entusiasmo. Ti auguro di riconoscere sempre per chi vale la pena lottare, e depositate le armi quando ti trovi a combattere contro i mulini a vento. Il tuo tempo è prezioso ed anche la tua persona, non puoi sprecarli per chiunque o per qualunque cosa. Ti auguro un 2018 con tutto ciò che vuoi trovarci dentro e per tutto ciò che non vuoi più ti auguro un paio di forbici sempre a portata di mano.
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    Scritto da: Martina Boselli
    in Diario (Sentimenti)
    Quando ero piccola, mi capitava spesso di ascoltare nelle conversazioni degli adulti: "o si sposano o si lasciano" ed io non riuscivo mai a capire il senso di quella frase. Crescendo non è cambiato poi molto, continua a non essermi chiara questa cosa, rimango sempre un po' perplessa quando a dirlo poi, è una coppia: "l'anno prossimo ci sposiamo stiamo insieme da tanti anni. Lo sai, no? Arrivati a questo punto o ci sposiamo o ci lasciamo" come se tutto ruotasse attorno a due uniche alternative. Come se non si potesse andare più avanti davvero. Come se l'amore fosse qualcosa di fisso, immobile e schematico. Un passo dopo l'altro. Tappa dopo tappa fino ad arrivare al traguardo, perché ormai ciò che importa - e ultimamente me ne rendo conto sempre di più - non è come ci si arriva, non è guardarsi indietro e contare gli ostacoli superati insieme, le crisi in cui l'altro continuava a stringere più forte la mano per non lasciar cadere chi stava cedendo, non sono i "resto perché andare altrove non sarebbe la stessa cosa senza te", non è nulla di tutto questo, ormai ciò che conta è arrivare al "traguardo". E se questo traguardo è un matrimonio e dei figli, tanto meglio. La strada percorsa non se la guarda più nessuno. Ci sono persone che restano ferme (e infelici) in alcune storie, glielo si legge in faccia che non sanno come andare avanti, ma che non hanno nemmeno il coraggio di mettere un punto e andare avanti da soli. La solitudine spaventa a molta gente, ma a volte mi chiedo, non è meglio sentirsi da soli in mezzo alle proprie cose, piuttosto che sentirsi da soli stando con qualcuno che non sentiamo appartenerci più? Io preferirei sempre la prima. Così, per non rischiare di soffrire in due almeno. Ci sono persone che restano ferme in alcune storie per così tanto tempo che non si riconoscono nemmeno più; né se stessi, né l'altro e finiscono per perdersi completamente. E poi si sposano. Si sposano credendo che sia la cosa migliore da fare, si sposano per cambiare le cose, per stravolgere questo pozzo senza fine e addirittura succede che mentre cercano di risalire le acque, decidono di bagnarsi in un altro fiume, tanto per distrarsi. Ed invece a cambiare dovrebbero essere soltanto loro, ma cambiare stando altrove, facendo un passo avanti ma da soli. Perché se è vero che "o ci sposiamo o ci lasciamo" è altrettanto vero che spesso, ci si sposa e ci si lascia comunque.
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      Scritto da: Silvia Nelli
      in Diario (Sentimenti)
      Ne hai guardati di tramonti sognando ad occhi aperti. Hai ascoltato canzoni che ti raccontavano e con occhi pieni di lacrime te le imprimevi nel cuore. Hai aspettato persone che non sono mai tornate, creduto in altre che non sono mai state sincere e hai parlato con chi non ha mai avuto l'intenzione di capire. Oggi ancora guardi tramonti, non sogni, ma serenamente credi che la vita sia un dono inestimabile. Ancora ci sono canzoni che ti toccano l'anima, ma i tuoi occhi sono asciutti e limpidi perché adesso ti riempiono di carica positiva e ottimismo. Credi ancora nelle persone, ma non aspetti più nessuno perché hai imparato a distinguere chi ha voglia di capire e solo in quei casi scegli di parlare.
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        Scritto da: Silvia Nelli
        in Diario (Sentimenti)
        Arriva un momento nella vita in cui della "quantità" te ne freghi perché capisci l'importanza della "qualità"! Te ne freghi di chi va perché ti concentri solo su chi resta. Arriva un momento in cui la serenità ti riempie il petto e alleggerisce lo stomaco dai "morsi" che un tempo ti angosciavano. Non conta più il parere di chi è di passaggio, l'opinione di chi crede di sapere, ma ti basta la stima di chi vale. Hai raggiunto la maturità per capire che per stare bene basta poche cose e poche persone. Si soffre meno e molti scalini che ti facevano paura una tempo, ora li sali senza nemmeno accorgertene e vai oltre. Sorridi se ci pensi, ti guardi dietro e non ti riconosci, ma sei felice perché ora sai che non tutto merita pensiero, dolore e attenzione.
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          Scritto da: Fily Russo
          in Diario (Sentimenti)
          Ho capito che il vero amore ha a che fare con la resistenza! Chi resiste mentre tu vorresti solo mollare, chi ti sta accanto sempre, chi non teme le avversità, chi non scappa o si dilegua quando diventa difficile, ecco, colui che resiste, ti ama veramente, profondamente, costui merita di stare con te, perché sarà chi, ti amerà per sempre.
          Composto martedì 13 febbraio 2018
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            Scritto da: Fragolosa67
            in Diario (Sentimenti)
            Mio nonno aveva le fattezze simili ad Hitler: lo stesso baffo e la postura. Si riteneva bellissimo e sicuramente lo era. Un giorno è stato costretto a convivere con il problema della caduta dei capelli e perciò non toglieva mai il cappello. Ne aveva due che gli piacevano molto, uno di paglia alto e la coppola.
            Nonno non era cattivo come Hitler ma il mio eroe. Non ha fatto la guerra nel modo classico perché era un non violento. Voleva bene più di tutto alla sua mucca Stellina che anche a venti anni di età non era da macellare ed era troppo giovane per morire infine si dedicava all'uva. Curava il vigneto con amore e dedizione.
            Nonno era anche uno sportivo e durante la guerra ha partecipato ai giochi olimpici per la caserma Lamarmora di Trapani. Era un ginnasta. Non trascorreva mai la notte in caserma. Si presentava solo per l'appello e poi spariva con un plotone. Andavano nei campi in prossimità dell'aeroporto di Birgi per coltivare la terra ed occuparsi degli animali. Questo era un vantaggio per la mia famiglia ma anche per i soldati e gli ufficiali. Infatti, nonno concedeva a tutti buon cibo e riusciva a scambiare i suoi prodotti anche con pesce.
            Il nonno vestiva la divisa e partecipava ai ricevimenti. Era stato nominato caporal maggiore perché era il più alto di tutti. Un metro e novanta però castano con gli occhi verdi. Essendo un proprietario terriero che non voleva essere coinvolto dalla violenza della guerra se si trovava davanti un paracadutista lo aiutava e gli insegnava la via del nord. Non lo sapeva che a volte il bene arriva indirettamente. Mio suocero era a Mathausen in un campo di concentramento deportato per motivi politici. Sicuramente grazie a quei soldati americani si è liberato ed è tornato a casa soccorso dalla croce rossa italiana. Pesava venti chili ed aveva venti anni. Io a mio nonno devo molte cose. Forse i miei stessi figli e il grande amore che è stato mio marito. Per me guardare Hitler è differente rispetto a tutti. Dentro quelle fattezze c'è il ricordo di un uomo speciale che ho molto amato. Il mio eroe appunto. Oltre a mio nonno e a tutti i nonni eroi il mio più grande riconoscimento va all'America.
            Composto lunedì 19 febbraio 2018
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              Scritto da: Deste
              in Diario (Sentimenti)
              Mai avrei pensato né creduto possibile di poter provare sentimenti così forti profondi e di arrivare a desiderare così tanto da sconvolgere fino ad annullare tutto ciò che ho per avere questo amore volerne ancora e ancora fino a sentirmi ubriaca di emozioni e ancora non averne abbastanza tu amore mio mi hai davvero rapito la ragione il cuore e l'anima.
              Composto venerdì 16 febbraio 2018
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