Scritto da: Claudio Brunelli
in Diario (Sentimenti)
Di quei giorni in cui ti chiudi in te stesso, e nemmeno tu trovi le chiavi per aprirti.
Composto mercoledì 16 dicembre 2015
Di quei giorni in cui ti chiudi in te stesso, e nemmeno tu trovi le chiavi per aprirti.
È nei tuoi occhi che vedo la tua felicità, la tua dolcezza, i tuoi sentimenti.
I cuori non sono tutti uguali. Ci sono i cuori rumorosi e quelli meno, quelli che amano il silenzio, i cuori di pietra e i cuori che si sciolgono al primo sorriso o alla prima lacrima. I cuori amanti della notte e delle stelle, i cuori tatuati, quelli che si marchiano gli amori a vita e i cuori postini, bellissimi: rivelano solo al vento il nome dei propri amanti sperando un giorno quest'ultimo ritorni con essi. Poi ci sono i cuori che fingono, che amano recitare, e i cuori col naso di legno. Questi sono i più tremendi e i più cattivi, seminano dolore e pianti. Infine vi sono i cuori delle mamme, i più belli. Sono i cuori per cui vale davvero vivere la vita, rintoccano come campane di paese a festa anche dopo essere andati via. Dopo essere partiti per viaggi sconosciuti e senza alcuna meta. Senza mai fermarsi, durante il giorno e durante la notte. Nei momenti bui e in quelli con più luce. Sono i cuori eterni, a prova di intemperie e nemici del tempo. Sono essi i custodi del vero e unico amore: quello di mamma.
Il sonno non è più un mio compagno di viaggio e allora la fantasia mi trasporta in un mondo fatato dove scorgo il tuo dolce viso. Provo a disegnarlo coi miei occhi e piano piano seguo le sue perfette linee. Scorgo vari colori: dal giallo grano dei tuoi occhi al rosa del petalo che si posa sulle tue labbra e prende le sue sembianze, e poi infine dal mio cuore la dimora per la tua bellezza.
In questo momento sembro una persona che non ha nulla da dare. Priva di ogni tipo di sentimento e volere. In realtà di cose da dare dentro me ce ne sono molte, forse più di prima. La differenza è che ho imparato a non mostrarle più e tenerle per me, evitando così di vederle usate e calpestate. Adesso il "bello" di me solo chi dimostra di meritarselo può vederlo e goderne. Per meritarselo serve affetto vero, sincerità e fatti concreti.
Amare, essere amati, sentire quel battito sincronizzato del cuore, con quella alchimia nella pelle, poesia dell'anima, luce degli occhi, amore o grande amore?
Un tramonto sul mare, un volo di gabbiani, e la tua mano nella mia ad osservare il più grande spettacolo del creato, la vita, e ascoltare le nostre anime in sintonia, un qualcosa di impagabile. Sì, impagabile, non esistono ricchezze che possono dare questo.
Quante volte ci siamo incrociati e sfiorati, magari per un istante.
- Perché piangi?
- Non voglio dirti addio.
Vorrei che tu venissi in un giorno d'inverno e con dolcezza dietro timidi sorrisi, guardandoci negli occhi del nuovo giorno, ricordassimo gli anni delle favole narrate, dove senza saperlo e ammetterlo, eravamo felici.