Scritto da: Claudio Brunelli
in Diario (Sentimenti)
Preferisco perdermi con te, che ritrovarmi senza di te.
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Preferisco perdermi con te, che ritrovarmi senza di te.
Sentimenti condivisi. Avete notato in giro quante persone dure e aride di sentimenti che quasi rasentano il cinismo? Sono quelle che non hanno mai bisogno di nulla, quelle che dicono di avere tutto, quelle che, per vivere bene dicono, non hanno bisogno di altri nella propria vita perché, a loro dire, sono bastanti a se stessi. Sono quelle che non regalano affetto, quelle che non si sprecano in piccoli atti di cortesia, quelle avare in slanci di tenerezza, quelle che non apprezzano mai nulla e anche quando le ricevono, restano indifferenti, insensibili tanto da mettere a disagio. Sono persone incapaci di donare sia pur la più lieve carezza che scalda l'animo proprio perché ignorano la bellezza e la potenza di tali insignificanti gesti. Solo chi ha bisogno di dolcezza nella propria vita, sa come donare dolcezza agli altri. Solo chi ha fame di delicatezze saprà anche elargirle. Solo chi brama una carezza al proprio cuore, saprà carezzare con affettuosità il cuore altrui. Tutto ciò di cui abbiamo più bisogno per noi, siamo in grado di "donarlo" agli altri con la stessa irrequietezza lo stesso amore la stessa passione di un artista.
Oggi è uno di quei giorni in cui ti terrei prigioniera nella stanza delle mie voglie... inseguendoti al buio e spingendoti alla parete dei miei sensi senza darti attenuanti... senza nemmeno scaldarti coi gesti lenti della pelle... senza ritegno come una bestia maleducata, come il peggior maschio che nascondo nell'anima, come l'istinto quando pretende e possiede all'insaputa della ragione. Oggi annullerei le distanze delle buone maniere, dei preliminari concordati con lo sguardo... oggi ti spingerei a forza al muro ruvido della mia fame graffiandoti la schiena ad ogni affondo. Oggi è uno di quei giorni in cui il brivido è la luce, un giorno in cui prenderei tutto come un stronzo egoista presuntuoso, convinto che è quello che vuoi anche tu.
Adoro pensare che prima di leggermi spogli la tua mente e lentamente passi le dita sulle labbra, le tocchi fino a inumidirle, le succhi sulla punta e sfiori con la lingua ciò che scrivo per te con le parole strette dalla pelle. E su ognuna indugi, su ognuna lasci un respiro, su ognuna reciti la preghiera del corpo per sentirne l'essenza provocarti un sottile brivido che tra le gambe sale fino agli occhi, bagnandoli di proibito.
Tutti aspettiamo quella persona che arrivi per caso e ci stravolga la vita. Che ci metta un pizzico di pepe, un pizzico di sale e tanto zucchero. Quella persona che ci abbracci all'improvviso senza un perché, che ci baci le lacrime, ci stringa le mani e ci faccia le facce buffe quando siamo tristi o litighiamo per fare pace, che ci ami per ciò che siamo e soprattutto quando siamo insopportabili. Tutti aspettiamo quella persona che completi quel tassello mancante della nostra vita chiamato amore.
Ci conoscevamo appena e un giorno mi disse - "Non posso esserci per sempre" -
Dentro di me chiesi - "Perché no?" -
Quel giorno compresi di essermene innamorato e decisi di attendere - "Voglio esserci per sempre!" -.
Ho salvaguardato la nostra amicizia: contro tutto e tutti, contro ogni logica, annullando la mia esistenza. Adesso tocca a te fare in modo che non muoia.
E dire che domenica avevi quegli occhi da bambina... senza fare rumore mi hai toccato mentre ancora sognavo nel mio mondo di emozioni di quarzo. E senza preavviso hai fatto piazza pulita delle tante anime di prima. Disarmante nell'innocenza. Ho dormito di te. Forse l'incontro era fuori tempo e il momento vacillante a meno di 7. Ora non so che fare dei nostri intrecci e del sapore di te. Sono fragile per annullarmi, fragile per crederci, pieno di quei pensieri delle illusioni che combatto per evaporare. Ora ho voglia di godere e frantumare il passato. Ho paura di investire emozioni e di svestire il mio corpo. Ho un altro momento da vivere più leggero, come non sono io. Che begli occhi vedrei.
Stasera il tempo è poesia. Scorre lento e profuma di un settembre che vorresti restasse. Le luci del tramonto sul mio fiume sintetizzano la vita e le passioni sono intense come i ricordi di gocce agrodolci. I raggi blu sono trame libere e raffinate; trattengono il cuore, che espande e si contrae come una supernova giocattolo. Lucidamente razionalizzi, contrastato dalla tua anima rattoppata di pezzi di seta. E uno dopo l'altro ti abitui ai tuoi sogni di cristallo e cartone, per cui sai che griderai fino a che avrai coraggio nelle mani ed amore nel cuore.
Il silenzio rende tutto meno vivo. Lo puoi toccare, ma non se ne va. Se lo respiri senti i pensieri, che gracchiano e strepitano per farsi spazio. Senti il passare del tempo, i secondi, le cose che invecchiano, la polvere, la materia. Sensi aumentati. Il silenzio stona e ride, come una donna di strada, empio, rugginoso, filiforme, trasparente, ed attende i tuoi passi per ritrarsi e riproporsi. Un lento scandire di luci mi porta da te, che sciogli il silenzio senza fare rumore.