in Diario (Sfogatoio)
Contare sulle proprie forze è l'unico modo per non dover dire grazie a nessuno. In troppi sono pronti a rinfacciarti quello che hanno fatto per te.
Composto venerdì 15 marzo 2019
Contare sulle proprie forze è l'unico modo per non dover dire grazie a nessuno. In troppi sono pronti a rinfacciarti quello che hanno fatto per te.
Ho smesso è vero, ho smesso tante cose. Ho smesso ad esempio di indossare abiti troppo stretti, soprattutto di mettermi nei panni degli altri, di chi che con me non scambierebbe neanche una sciarpa. Ho smesso di credere, dapprima in Dio e via via anche alle persone, che tanto ognuno ti racconterà la sua versione e quasi mai è la verità. Quella me la trovo da sola e spesso senza affannarmi neanche troppo. Ho smesso di trattenere le mie idee per timore che non vengano accolte, ma di conseguenza ho imparato tanto. Ho imparato che le strette di mano devono far scricchiolare le dita per essere sincere, e che gli abbracci devono infondere calore altrimenti sono asettici. E se sono cambiata mi spiace se così non piaccio, ma piaccio a me e ora è questa la mia priorità.
Tanto qualunque cosa tu faccia ognuno ti vedrà a modo suo e non come sei.
Sei troppo social, diranno. Oppure troppo chiusa in te stessa. Sei troppo arrogante, sei troppo permissiva, troppo lunatica o troppo sensibile. Sei troppo permalosa, sei troppo generosa, sei logorroica, sei silenziosa, ti esprimi ma non ti esponi, sei troppo diffidente, sei troppo amichevole. Sei troppo impulsiva, sei troppo riflessiva, sei troppo irritante, sei troppo indulgente... Sei troppo espansiva, sei troppo riducente, sei troppo critica, sei troppo arrogante, sei troppo timida, sei permissiva. Il loro problema è che sei troppo "tu", che sorridi se sei felice e che non nascondi le lacrime quando sei triste... Che parli se c'è qualcosa da dire altrimenti ti tieni in disparte. Che non trattieni gli slanci di affetto ma che a volte ti chiudi a riccio. Tu che vivi le emozioni con la potenza del momento. E in un mondo dove abbondano maschere, tutte con un'identica espressione, chi mette a nudo l'anima crea sconcerto.
Non so se succede a tutti, ma si arriva a un certo punto dell'età in cui si comincia a ragionare con freddezza. Forse è un bene, forse è un male. Quel che è certo è che si impara a perdere la sensibilità verso cose che un tempo facevano male, ora, invece, ci si fa sfiorare solo da ciò che realmente importa, mentre tutto il resto scivola.
Nessuno può realmente capire cosa voglia dire una persona quando parla di sé, soprattutto se lo fa per metafore. Ma il bello è proprio questo, riconoscersi sotto altri aspetti... e da diversi punti di vista, perché magari le situazioni, le emozioni e le percezioni non sono le stesse, ma le affinità sono comunque simili.
Ho sempre pensato di essere solo una piccola goccia in un oceano che non ha più spazio, poi ho capito che l'unico modo che ha una piccola goccia di trovare il suo spazio è emergere, evaporare nell'aria e disperdersi nel cielo. Tra le stelle.
Non tornerei indietro neanche se mi pagassero oro, non cambierei con niente la donna che sono da quella che era. Si, che era... Perché quella non ero io.
Il tempo. Se ci pensate bene ruota tutto attorno al tempo, dal lato meteorologico ad esempio... se c'è il sole siamo più ottimisti, se è nuvoloso siamo più propensi a essere cupi. Ma anche in termine di durata, dobbiamo ringraziare il tempo perché ci fa capire molte cose, ci dà molte risposte occulte. Avete mai fatto caso a quanto viene usata la scusa del poco tempo? A quando ad una richiesta vi rispondono "ho molti impegni, ma appena posso..." Ecco, in quei casi non è il tempo a mancare, ma l'interesse.
Solo quando capisci che basta un niente perché si spezzi quel filo dove finora hai fatto l'equilibrista, allora devi decidere in maniera fulminea se aggrapparti forsennatamente o lasciarti cadere.