Sfogatoio


Scritto da: Ilaria Sansò
in Diario (Sfogatoio)
Quanto vorrei non essere sempre sognatrice ma razionale nelle cose, almeno alcune volte. Quanto vorrei vedere il buono delle persone come facevo prima, quanto vorrei essere più forte e avere quel coraggio per superare determinate circostanze, quanto vorrei essere capita un po' di più; o forse non mi faccio capire. Quanto vorrei essere più sicura e piacere non alla gente ma in primis a me stessa. Quanto vorrei sapere cosa sia giusto e sbagliato per me; solo per me, vedere la verità e non doverla nascondere sempre. Mi hanno scolpita su un materiale resistente, certo, ma molto probabilmente non abbastanza. Cresco e prendo il mondo con un sorriso nonostante le difficoltà. Quanto vorrei restituirmi quei cocci ad ogni mio spavento, ad ogni mio cambiamento, ad ogni mia delusione. Vorrei tutto. Ma tutto non è concesso.
Vota il post: Commenta
    Scritto da: Ilaria Sansò
    in Diario (Sfogatoio)
    Sono la persona più imperfetta di questo mondo. Non finisco mai di ascoltare canzoni. Amo il mare, vivo vicino al mare. Forse è vero che ognuno ama a modo suo. Forse è vero anche che certe piccole cose non sono indispensabili per capire se qualcuno ci ama o meno. Non lo metto in dubbio. Vivo per i "ti amo" improvvisi e per i gesti impercettibili che mi fanno sentire importante, per una mano che mi sposta i capelli dagli occhi, per un braccio che mi ferma perché ad attraversare la strada non sono mai prudente, per due occhi che mi guardano incondizionatamente. Due occhi che mi scelgono continuamente.
    Vota il post: Commenta
      Scritto da: Lina Viglione
      in Diario (Sfogatoio)
      L'invidia e l'invidioso.
      Forse nasce perché se non esistesse l'invidia non esisterebbe la competizione. Essa si individualizza come desiderio univocità. Di avere ciò che gli altri godono, oppure che gli altri restano privi di quello che fruiscono.

      L'efficacia, quindi, sul raffronto della propria condizione con quella delle persone invidiate, e non sul valore tipico dell'oggetto posseduto da questo singolo. Si può valutare l'invidia come una colpa, ovvero l'opposto alla superiorità, mentre la superiorità consiste in un'eccessiva analisi di sé.
      L'invidia si qualifica da una bassa autostima e da una opinione esagerata delle difficoltà.

      E dire che il soggetto invidioso è in possesso delle buone qualità che possono anche essere individuate, ma non le considera abbastanza sufficienti e alla fine si ritiene un incapace.
      L'invidia può avere radici molto intime nella personalità di una persona.

      Può avere origine causata da una mancanza di affetto in passato, da troppo grinta o da dei desideri che sono stati delusi dalla vita. Essendo le cause così evidenti, sarà davvero difficile per un soggetto arrivare a risolvere il proprio problema.
      Alla base di questa invidia c'è, in generale, la disistima e la mancanza di capacità di vedere le cose degli altri a prescindere da sé stessi.

      In questo senso, si può dire che l'invidioso è generalmente una persona frustrato, ossessivamente, ovvero un falsificatore, senza scrupoli e talvolta anche un bugiardo. E assume molte volte comportamenti ben riconoscibili, non solo verso ciò che possiede, ma anche verso presunte doti culturali, oppure uno evidente fascino, perché ai suoi occhi questo è colpevole perché mette in evidenza ciò che l'invidioso non possiede, e si sente sminuito da questo.

      Come a dire: se sto male le colpa è sua, e si sentirà sempre più debole e ridicolo, frustrato, al contrario di chi è contento di se stesso, è per questo non prova di questi sentimenti, ma è felice dei successi altrui.
      Per concludere: l'invidia è un sentimento negativo, e non ci sono cure, dipende dal carattere della persona, ma in più dal suo vissuto, sono tuttavia esseri umani.

      Ma come giustificazione si può dire che chi non ha mai avuto niente nella vita sicuramente un po' di invidia per qualcuno che sta...
      meglio c'e'l'ha per sempre.
      Composto giovedì 1 gennaio 2015
      Vota il post: Commenta