Scritta da: Andrea Manfrè

Sogno di libertà

Sogno spesso un luogo
privo di barriere e di confini,
senza gabbie, sbarre o catene.
Un luogo dov'è assente la tradizione
e la vita al presente si vive,
senza ancore nel passato,
con ogni ora, ogni giorno agli altri non uguali.
Un luogo nel quale, per il futuro, sono ignoti desiderio e bramosie.
Sì, quello che sogno è un posto dove si ama
senza condizioni e senza possedere,
dove non ci schiavizzano leggi, famiglia o riti,
idoli, miti o dei.
Già, sogno sovente un mondo dove gli umani sono liberi:
Liberi di stare da soli o tra la folla,
di abitare in mezzo al deserto,
in collina o sulla montagna,
senza chiedere il permesso o grazia
né rendere conto a chicchessia.
Liberi di solidarizzare con ciascun sofferente
o di stringere al petto tutti,
proprio tutti i viventi,
senza traccia di scelta né distinzione.
Liberi di fare l'amore
con chi ci piace e a cui piaci.
Liberi di volare con la mente,
senza impedimenti di sorta,
sul concreto e sull'astratto,
sulla terra, lassù in cielo
o nell'Infinito senza tempo.
Anonimo
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Sei...

    Sei bella come un fiore che profuma le mie giornate.
    Sei splendente come il sole che illumina lo scorrere dei miei giorni.
    Sei luminosa come la luna che illumina anche le più oscure notti.
    Sei leggiadra come una farfalla che pur sapendo la brevità della loro vita continuano a volare e a portare felicità dovunque essa vada.
    Sei laboriosa come un'ape che porta l'unica fonte vitale al centro dell'alveare.
    Sei come una stella cadente che mi fa esprimere desideri pieni di amore e speranza.
    Anonimo
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      Scritta da: Giuseppe Canfora

      Tramonto negli occhi

      Quando, solo, in riva al mare,
      in una quasi divina contemplazione,
      osservi l'orizzonte, dove in un unica linea,
      il mare termina, per dare spazio a tutta la
      grandezza della volta celeste;
      ed il sole,
      ormai stanco di un'altra giornata di vita,
      sembra quasi adagiarsi
      su una superficie fatta di niente,
      ti senti stregato da un tramonto marino,
      misto sensuale di colori,
      erotica unione di eventi indomabili.
      La gioia di questa visione affascina
      e conquista...
      Eppure il tuo cuore è saturo di tristezza,
      inspiegabilmente, sei avvolto da un alone di amarezza,
      che solo le cose grandiose
      possono offrirti.
      Ed è per questo motivo che vederti,
      con occhi iniettati di sangue,
      pieni di lacrime,
      di un colore molto più marino del mare stesso,
      e udire la voce tremante, quasi a rendere
      sonora una pigra superficie marina
      mossa solo da una leggera brezza,
      c'è tutta l'essenza di un tramonto,
      in un'unica e sincrona danza di luci e colori.
      Questo è solo un modo per dare senso a tutte le proprie giornate...
      Aspettare pazientemente un nuovo, romantico,
      ma ahimè triste,
      incontro tra luce e tenebre,
      ed avere la certezza che ogni nuovo imbrunire sarà diverso,
      diverso da ogni altro.
      Anonimo
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        Scritta da: martymina96

        Il Natale...

        Il Natale tante cose può significare:
        per i più piccoli regali di Babbo Natale,
        decorazioni d'oro e alberi luccicanti,
        che in tutte le case sonveramente tanti;
        per i più grandi è stare in famiglia, tutti uniti
        per festeggiare con torte e canditi.
        Una cosa è certa: è per amare
        e stando tutti insieme va via tutto il male,
        che si trasforma in pace e bontà
        per ognuno di noi, che poi molto seguirà!
        Anonimo
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          Scritta da: Nastjia

          Notte Infinita

          Ho parlato con te,
          notte,
          di quel buio che t'avvolge
          e in cui tutto scompare.
          Ho parlato di te,
          notte,
          di quella paura che rimane
          e che non se ne vuole più andare.
          Ho parlato contro di te,
          notte,
          nel dolore
          di un mattino senza sole,
          ho maledetto la tua follia.
          Ti ho abbracciato sfinita,
          notte,
          e nel silenzio disperato
          di un pianto senza fine
          mi hai mostrato
          una nuova via...
          Anonimo
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            Scritta da: Hannele
            Sento la tua voce graffiarmi dentro:
            la mia pelle urlare,
            i miei occhi tremare
            e le mie mani vibrare.

            Sento la tua voce entrarmi dentro:
            la mia anima sussultare,
            il mio respiro temere
            e il mio cuore sapere.

            Sento la tua voce svegliarmi dentro:
            la mia furia calmare,
            la mia speranza montare
            e l'amore viaggiare.

            Sento la tua voce sollevarmi dentro:
            il peso sparire,
            il dolore svanire
            e il tempo passare.

            Sento la tua voce colmarmi dentro:
            il tuono arrivare,
            la luce entrare
            e la forza sovrastare.
            Anonimo
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              Mi sento
              come un uccello senza ali
              in gabbia,
              privo del suo essere
              della sua libertà,
              sta lì a guardare un cielo meraviglioso
              che lo chiama ogni giorno
              "dai vieni, vola verso di me"
              ed ogni giorno gli deve rispondere
              "non posso, non ho le ali",
              lo guarda e lo desidera
              più della morte
              quanto si può amare una vita,
              e pensa
              "vorrei essere lì con te"
              a vivere le cose preziose,
              quell'uccello lo odia il cielo
              gli ricorda ogni giorno
              che non potrà mai volare verso di lui
              "non ho le ali" dice tra se e se l'uccello,
              senza non può assaporare
              quella libertà che sprigiona la sua natura,
              non cambierà mai
              non svanirà mai
              quella natura
              fa parte di lui e del suo essere,
              così come la mia
              qualcuno la chiama anima
              cosa sia non lo so
              sento solo che c'è
              e mi divora.
              Anonimo
              Composta venerdì 30 novembre 2012
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                Scritta da: Pablo L.

                E penso ancora a te

                Profumo di mare da una finestra sconosciuta
                Un ricordo fugge dalla porta mentre una speranza invade la stanza
                E penso ancora a te
                Sarà la brezza che porta i tuoi occhi?
                Un respiro profondo e cado giù
                Ubriaco senza aver bevuto
                Stanco di camminare, provando a correre
                E penso ancora a te
                Sarà che ho tanto aspettato, che molto ho sbagliato
                Poi rido, rido di me.
                E penso ancora a te
                La tua pelle bianca è il sogno perfetto
                Il cammino ideale che porta al tuo seno
                Al tuo ventre morbido dove trovo un rifugio sicuro
                Chiudo gli occhi e ti cerco vicino a me
                Ma tu non ci sei, io rido di me
                E stranamente, sarà il cuore, la mente o od un brivido
                Io, penso ancora a te.
                Anonimo
                Composta sabato 19 aprile 2014
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