in Poesie (Poesie anonime)
Quando la pioggia si sarà mescolata
con le nostre lacrime amare
ci renderemo conto
che restare indomiti
ad affogare negli occhi dell'altro
non è altro che un modo silenzioso
per mettere un freno all'eternità.
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Quando la pioggia si sarà mescolata
con le nostre lacrime amare
ci renderemo conto
che restare indomiti
ad affogare negli occhi dell'altro
non è altro che un modo silenzioso
per mettere un freno all'eternità.
La nostra stella è là nel cielo e si sente sola, non ce la fa più a star su...
Una volta il nostro amore, i nostri due cuori la sostenevano e la facevano brillare con una luce tutta particolare... la luce dell'amore.
Ora che noi non esistiamo più, la nostra stella si vuol lasciar cadere; e mentre la stellina senza più amore, sola sola, si lascia sprofondare nell'oscurità della notte, una lacrima solca il mio viso, perché so che quella stellina cadente non esaudirà nessun desiderio...
Gelida aria immobile
luna piena stagliata nel mezzo di un cielo sereno
Non una nuvola
né un alito di vento.
Gelida aria di un pomeriggio d'autunno.
Ascolto il silenzio del mondo
dalla mia finestra.
Questo, come gli altri, un futuro ricordo
lontano
ma ancora chiaro limpido e netto.
Vivere di ricordi
nel disperato tentativo
di passate certezze.
Su un muro c'erano scritte due parole,
un significato meraviglioso,
forse il più bello che esista...
Leggendole ho pensato a te e ho pianto...
Quelle erano le parole che avrei dovuto dirti,
ma avevo paura di tante cose...
Ho aspettato inutilmente che tu facessi il primo passo...
Nel frattempo è arrivata una più coraggiosa di me,
ti ha detto le stesse parole:
Ti Amo!
E ti ha portato via...
Gelosia. Infuria come le onde in balia di una tempesta.
S'infrange sugli scogli sprizzando acqua
che brucia sulla pelle come coltelli affilati.
Ma quando le nubi scompaiono e il sole torna,
il mare si placa
e il dolce suono delle onde
torna a far rumore
come sempre...
Il tuo sguardo s'incrocia sempre con il mio
Il mio cuore fa balzi pesanti quanto mi chiami
Le mie parole sono tremule alle tue domande
Professoressa: manco oggi ho studiato.
Conservo un piccolo cuore,
lo tengo nascosto dentro due porticine di vetro,
e quando il mio cuore più grande
si abbandona un po'
lo lascio uscire.
È un piccolo cuore di bambina
cresciuta troppo in fretta.
È un piccolo cuore che batte
più forte degli altri
e che ascolta.
Sa darti emozioni che i grandi non conoscono più,
e soffre, e ride, e gioca,
e scherza con me, mi sorride.
Io cerco di farmi piccina, ci provo
ed ascolto.
E allora comincia la giostra,
risento le voci e le grida,
rivedo i miei giochi, le strade e le case più grandi,
rivedo te
dolce e morbida e allora mi tuffo
e risento il profumo,
assaporo e risento il calore,
mi scaldo e vedo le tue braccia attorno a me,
la tua voce che mi culla
e mi sento felice.
Sto lì, sperando che il buio non arrivi,
ma torna il mio cuore più grande, torna,
si chiudono le porte
e la tristezza mi prende.
Mi sto perdendo,
Il giorno sussegue la notte
La luce il buio,
Ma continuo a non vedere
Vago invano nell'oscurità
L'alba è tramontata
Lo riesco a sentire
Il tempo
Lo accorcio, ci gioco...
Me lo sento durerà poco
E così come tutto è nato
Dalla realtà vengo risucchiato
Il sole è sorto
Ed il mio sogno è morto...
Quando ti ho visto per la prima volta
ho capito che eravamo fatti per restare uniti.
Ho cercato di parlarti,
ma non mi degnavi di uno sguardo, e ho rinunciato.
Ho cercato di avvicinarmi,
ma ti allontanavi per quanto più ne era possibile, e ho rinnunciato.
Ho cercato di conoscerti,
ma il tuo essere troppo sicuro me lo impediva, e ho rinunciato.
Ho cercato di dimenticarti,
ma ogni volta qualcosa me lo impediva, ho rinunciato.
Ho capito che qualcosa in me era cambiato.
Ero innamorata... e bene si...
l'amore mi metteva in confusione, ma non ho rinunciato!
Scivola lenta
l'onda sulla riva
di questo mare
che si chiama vita.
Solo,
un gabbiano solca l'orizzonte.
Sola,
una conchiglia riaffiora dalla sabbia.
Abbandono al vento le mie parole
lettere morte
portate via dal temporale.