Scritta da: Silvana Stremiz
Siamo sensibili,
il vetriolo del mondo attuale
non deturperà la nostra fantasia.

Siamo sensibili,
orologi rallentati
sfiorano i nostri animi giocondi,
acquistiamo minuti indispensabili
con la moneta dell'irrazionalità.

Siamo sensibili,
non indosseremo mai
abiti d'apparenza,
scoperchieremo
tombe mnemoniche
inesplorate.

Siamo insensibili,
al disprezzo dei non volanti,
alla tortura della nostra ineguaglianza,
al possesso smisurato
di alambicchi posticci.

Siamo inutili,
le vostre necessità
svaniscono nell'eterno.

Anche se calpestate
il nostro cipiglio brumoso,
e calpestate ogni giorno
la nostra incoerente duttilità;
Noi,
con l'orgoglio di saper piangere
e l'angoscia di guadare
luoghi irraggiungibili
vi rammenteremo che...
... siamo sensibili.
Anonimo
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    Sospira la sua voce angelica tra le altre.
    Nel buio una luce,
    una goccia d'acqua in un mare di fango
    che purifica ciò che ha intorno.
    È fuoco che arde su una parete di ghiaccio,
    la passione nella freddezza,
    il tutto in mezzo al niente...

    È il mio tutto, è la mia passione,
    è il mio fuoco, è la mia acqua, è la mia luce...
    è la mia aria... mi rinfresca e mi tiene in vita...
    Anonimo
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      Svegliata da un sogno.
      Sembra assurdo un sogno che ti sveglia...
      Dovrebbe essere il contrario.
      Sono rimasto lì, nel letto con le gambe distese
      a cercare l'angolo in fondo,
      tra coperta e materasso, quello più caldo e nascosto...
      In mente, ancora le immagini del mio sogno...
      Un anno d'amore ritorna in mente quando meno te lo aspetti...
      frasi, immagini, attese, colori che sembrano ancora veri.
      Ora la radio è accesa e ho il libro davanti...
      Ma quel sogno è ancora qui.
      Anonimo
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        Scritta da: logos probus

        1979-80

        Intorno si allaga di luce
        di fiori,
        molli di tenerezza con i colori
        incantati per sempre nel balenio
        di sfumature di una foglia.
        Come un ragno costruisce
        la sua ragnatela incerta,
        Io getto i miei ponti
        di speranza intricata
        nelle parole,
        tra luminose arbores cenze
        nei capelli di corallo
        delle ninfe,
        tra il verde soffuso
        dei cespugli.
        Anonimo
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          Virus virus tondo
          casca sul mondo
          casca sulla terra
          tutti giù per terra.
          Non c'è ricco e non c'è poveretto
          non c'è nemmeno un po' di rispetto
          si muore da soli senza assistenza
          e tutti siamo chiusi in casa
          portando pazienza
          con una mascherina sulla bocca se si esce
          si dorme poco, ci si alza presto all'alba.
          Preghiamo anche il Buono Dio
          perché finisca tutto in fretta
          ce la prendiamo persino con la politica:
          "niente lavoro e state a distanza"
          Paese di Vò, paese cavia,
          chissà che domani si ricordi di noi Zaia.
          Ci lamentiamo, è vero
          però occorre guardare
          a chi si impegna sul serio:
          quelli in corsia, di Supermercato
          o di Ospedale,
          quelli che stanno davvero male.
          Quelli che non possono vedere i loro bambini
          quelli che lavorano senza guadagnare.
          Noi stiamo in cucina a cucinare,
          con l'unico risultato, solo d'ingrassare.
          Da Internet, tv e smart phone ci informiamo
          e con questa grande confusione
          ci rincoglioniamo.
          La paura è tanta, la sopportazione poca,
          tiriamo i dadi, come nel gioco dell'oca:
          riparti dal via! Fermo una casella
          speriamo almeno nella nostra stella.
          Virus virus tondo
          è caduto sul mondo
          è caduto sulla terra:
          Fateci uscire da questa guerra.
          Anonimo
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            Scritta da: Anonimo17

            Neve

            Mi sveglio e mi trovo in un manto bianco,
            sotto di me una valle senza fine,
            non odo rumori, solo un freddo silenzio che mi avvolge
            e porta con sé il suo gelo.
            Anche il cielo è bianco e spento
            e riflette ciò che vi è al di sotto,
            non un raggio di sole, né una nuvola
            cupa, così come l'aria manifesta,
            fredda ma salubre, calma e vuota.
            Sotto di me una violenta macchia rossa
            si mescola col bianco, ma non diventano
            un tutt'uno, il bianco si oppone,
            ma il rosso penetra fino al terreno.
            Muta anche il cielo, perde la calma,
            rosso anch'esso ed il vento si alza
            e la quiete termina,
            corrono le nuvole ed il fuoco s'innalza.
            Il bianco è vinto, mentre il rosso infiamma,
            colorando le nuvole del suo stesso calore.
            Non trovo più pace, non sono più solo,
            il silenzio cede alle grida di guerra,
            l'incubo divien concreto e io devo svegliarmi.
            Ed ancora mi sveglio.
            Anonimo
            Composta domenica 4 ottobre 2020
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