Scritta da: Sirena ...

Distanza

Li dove non mi troverai sempre resterò
nella nostra isola irraggiungibile
amore non sfiorito dentro il sogno impossibile

Li dove non ti cancellerò resterai con me
inciso nella mia anima nuotandomi dentro
perché sei scritto dentro il cuore indelebile

Li dove solo avevo posto per un amore vero
che la vita non mi ha permesso di saporire
rimane per sempre il sapore proibito di noi.
Anonimo
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    Scritta da: Venere
    Ho voglia che i tuoi fugaci abbracci diventino qualcosa di più serio ed esplicito.
    Ho voglia che i tuoi occhi mi guardino come non hanno mai fatto e che mi facciano capire quello che provi.
    Ho voglia che col tuo sguardo tu possa entrare nel mio cuore e capire cosa vuoi da me.
    Ho voglia che le tue mani mi tocchino come nessun altro mi abbia mai toccato.
    Ho voglia che le tue labbra sfiorino le mie in un bacio infinito.
    Ho voglia che il tuo cuore e la tua anima possa diventare un tutt'uno con la mia.
    Semplicemente... ho voglia di te.
    Anonimo
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      Io sono così...

      Mille pensieri affollano la mente,
      le gioie di ieri, si mescolano all'amarezza del presente.
      Eppure tanto ho lottato e tanto ho costruito,
      un'amicizia sincera le ho dato, perché allora mi sento tradito?
      Certo, che ingenuo, anche lei, come le altre persone,
      vicine nel bisogno, per il resto sei un coglione!
      Non sono servite le lezioni avute in passato,
      chi è troppo buono, viene sempre e solo usato.
      Che tristezza, che delusione,
      il mondo cambia, ma non le persone.
      All'amicizia ho sempre dato un gran valore,
      ed eccomi ancora, a cucire ferite nel mio cuore.
      Prenderò ciò che di buono mi è stato dato,
      avanti il prossimo, sono qui, pronto ad essere fregato.
      Una vita non mi può cambiare, i sentimenti li vivo fino in fondo,
      dell'amore ne ho sempre da dare, di certo, non sono l'unico al mondo...
      Anonimo
      Composta giovedì 16 giugno 2011
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        Scritta da: Nastjia

        Girotondo

        Se nell'animo tuo
        albeggia il rancore,
        può il tuo giudizio
        essere scevro d'errore?

        E se l'amore acceca il tuo sentire,
        puoi mai,
        fino in fondo,
        l'immane torto
        percepire?

        Ma il senso di queste domande
        ormai non trovo.

        Eppure è la mente,
        che stanca del cuore,
        le ricorda di nuovo.
        Anonimo
        Composta lunedì 14 gennaio 2013
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          Scritta da: Hannele
          Dio,
          dicci dove sei nostro dio,
          dicci come fai a restare fermo,
          immobile, inerme, stoico, esterno.
          Dicci come fai a vedere
          questo tuo sacro mondo cadere,
          distruggersi, cospargersi
          in pezzi ridicoli e sparsi.
          Quest'africa sfruttata, odiata, maltrattata,
          amata, adorata, venerata, giocata
          a dadi o in un'unica estrema puntata.
          Quest'America che si stende
          come un velo bianco e congiunge
          i due poli che reggono il mondo.
          Ma di poli in realtà nel profondo
          ne ha miliardi e continua a deteriorarsi
          nel nome di un baratto d'oro e intarsi.
          Quest'oriente e la cara mezzaluna
          solo i telegiornali al chiaro di luna
          occupa costante senza turbare
          nessuna mente che vada a pensare
          nel buio di una stanza al male che canta.
          Quest'infanzia lasciata e compianta:
          protezione, amore, luce, candore,
          dolcezza, arcobaleno, sole, tepore,
          Spariti rubati svaniti o devastati?
          Assenza di verbi e piccoli pianti
          di pace e abbracci fortificanti,
          tutto ribellato a questi falsi cantanti.
          La fame nei campi, la sete sui ponti,
          la stanchezza sui letti e la disillusione.
          Questa vecchiaia in contemplazione
          della morte e della pensione:
          le giunture si spezzano,
          la dignità spazzano,
          la passata felicità dimenticano.
          Questi valori imprescindibili
          sotto culi deplorevoli.
          Il nostro sangue svergognato
          una volta così rosso ambrato.
          Il nostro tono imbarazzato
          ferito e derubato,
          una voce squillante,
          quella del potere sfavillante,
          del petrolio culminante,
          del denaro o l'Aspromonte,
          del dolore mio regnante,
          del candore più buio e urlante.
          Dio, dicci dove sei,
          dicci come fai
          dicci se ci sei,
          dicci se farai.
          Dacci almeno il tuo stoico immobilismo
          o tienitelo quest'ultimo,
          siamo già barricati nel vittimismo,
          un orrido cannibalismo
          di futuro e nuovo umanismo.
          Anonimo
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            Un caffè

            Ho assaggiato un caffè
            che sa di passato
            e mi sono perso nel ricordo

            della bici rubata,
            dell'ansia chetata
            dai raggi di un sole prima sordo.

            Con i capelli salati
            ed il sudore che scioglie
            questo ghiaccio nel bicchiere,

            ho versato nel mare
            ciò che mi fa più male
            per riprendere poi a bere.

            E fuori dalla finestra,
            oltre il fondo di sale,
            una bici che ti appartiene.

            Come custode del tempo
            l'ho protetta con gli occhi,
            anche se non ci conosciamo bene.

            E se fosse la stessa,
            quella che hanno rubato,
            che cosa mi trattiene

            dal parlarti di un uomo
            che si è chiuso ben stretto
            con le sue deboli catene.
            Anonimo
            Composta giovedì 7 aprile 2016
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              Scritta da: Michele
              Un pensiero costante
              una visione che pervade lo spirito, ma allo stesso tempo lo svuota e impoverisce
              pervade la tua mente e intorpidisce i sensi.
              Un'astrazione che fa sentire tanto ricchi che poveri
              senza la quale non vi è vita, ma basilare sopravvivenza.
              Il pensiero che immerso nel profondo silenzio non suona estraneo.
              Anonimo
              Composta lunedì 22 aprile 2019
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