Scritta da: Silvana Stremiz
Siamo sensibili,
il vetriolo del mondo attuale
non deturperà la nostra fantasia.

Siamo sensibili,
orologi rallentati
sfiorano i nostri animi giocondi,
acquistiamo minuti indispensabili
con la moneta dell'irrazionalità.

Siamo sensibili,
non indosseremo mai
abiti d'apparenza,
scoperchieremo
tombe mnemoniche
inesplorate.

Siamo insensibili,
al disprezzo dei non volanti,
alla tortura della nostra ineguaglianza,
al possesso smisurato
di alambicchi posticci.

Siamo inutili,
le vostre necessità
svaniscono nell'eterno.

Anche se calpestate
il nostro cipiglio brumoso,
e calpestate ogni giorno
la nostra incoerente duttilità;
Noi,
con l'orgoglio di saper piangere
e l'angoscia di guadare
luoghi irraggiungibili
vi rammenteremo che...
... siamo sensibili.
Anonimo
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    Sospira la sua voce angelica tra le altre.
    Nel buio una luce,
    una goccia d'acqua in un mare di fango
    che purifica ciò che ha intorno.
    È fuoco che arde su una parete di ghiaccio,
    la passione nella freddezza,
    il tutto in mezzo al niente...

    È il mio tutto, è la mia passione,
    è il mio fuoco, è la mia acqua, è la mia luce...
    è la mia aria... mi rinfresca e mi tiene in vita...
    Anonimo
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      Ora come ora

      È tutto ciò che faccio
      mi spinge a morire
      a buttarmi di sotto
      dal palazzo delle mie tristezze
      voglio un'altra vita
      una vita più semplice
      voglio un altro corpo
      non conto niente
      non importa a nessuno di me
      mi sento cadere
      mi sento il sangue nelle vene
      che vorrebbe uscire
      sento me stesso
      e penso che vorrei scappare
      ma non ce la faccio
      mi manca la forza
      vivo in un mondo di merda
      dove sono tutti stronzi
      e io imparo a convivere col mio odio
      l'unica cosa vera che mi è rimasta
      l'unica cosa su cui posso affidarmi
      sento il dolore che c'è in me
      uscire da tutto il mio corpo
      è una strana sensazione
      mi sento sollevato
      e forse spero che qualcosa possa cambiare
      spero che le cose possano andare bene
      ma mi ritrovo a parlare col mio odio
      e a sentire.
      Anonimo
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        Svegliata da un sogno.
        Sembra assurdo un sogno che ti sveglia...
        Dovrebbe essere il contrario.
        Sono rimasto lì, nel letto con le gambe distese
        a cercare l'angolo in fondo,
        tra coperta e materasso, quello più caldo e nascosto...
        In mente, ancora le immagini del mio sogno...
        Un anno d'amore ritorna in mente quando meno te lo aspetti...
        frasi, immagini, attese, colori che sembrano ancora veri.
        Ora la radio è accesa e ho il libro davanti...
        Ma quel sogno è ancora qui.
        Anonimo
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          Scritta da: logos probus

          1979-80

          Intorno si allaga di luce
          di fiori,
          molli di tenerezza con i colori
          incantati per sempre nel balenio
          di sfumature di una foglia.
          Come un ragno costruisce
          la sua ragnatela incerta,
          Io getto i miei ponti
          di speranza intricata
          nelle parole,
          tra luminose arbores cenze
          nei capelli di corallo
          delle ninfe,
          tra il verde soffuso
          dei cespugli.
          Anonimo
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            Scritta da: Anonimo17

            Neve

            Mi sveglio e mi trovo in un manto bianco,
            sotto di me una valle senza fine,
            non odo rumori, solo un freddo silenzio che mi avvolge
            e porta con sé il suo gelo.
            Anche il cielo è bianco e spento
            e riflette ciò che vi è al di sotto,
            non un raggio di sole, né una nuvola
            cupa, così come l'aria manifesta,
            fredda ma salubre, calma e vuota.
            Sotto di me una violenta macchia rossa
            si mescola col bianco, ma non diventano
            un tutt'uno, il bianco si oppone,
            ma il rosso penetra fino al terreno.
            Muta anche il cielo, perde la calma,
            rosso anch'esso ed il vento si alza
            e la quiete termina,
            corrono le nuvole ed il fuoco s'innalza.
            Il bianco è vinto, mentre il rosso infiamma,
            colorando le nuvole del suo stesso calore.
            Non trovo più pace, non sono più solo,
            il silenzio cede alle grida di guerra,
            l'incubo divien concreto e io devo svegliarmi.
            Ed ancora mi sveglio.
            Anonimo
            Composta domenica 4 ottobre 2020
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